Franco Petraglia: Indignazione e Biasimo per l’Esecuzione di Lisa Montgomery negli Stati Uniti

Franco Petraglia: Indignazione e Biasimo per l’Esecuzione di Lisa Montgomery negli Stati Uniti

Lisa Montgomery, cinquantaduenne, ha subito l’iniezione letale a seguito della condanna per l’omicidio di una donna incinta. La pena capitale era stata precedentemente sospesa in attesa di una valutazione psichiatrica a cui la donna aveva diritto. Tuttavia, il presidente uscente Donald Trump ha deciso di annullare la moratoria sulle esecuzioni federali, spianando la strada alla sua condanna. Montgomery si distingue come la prima donna giustiziata a livello federale negli Stati Uniti dopo ben settant’anni. Nonostante i numerosi appelli provenienti da svariate nazioni europee e da diverse organizzazioni umanitarie, tutti i tentativi di risparmiarle la vita si sono rivelati vani.

Questo episodio evidenzia in modo lampante come la ricerca di vendetta prevalga nello stato a stelle e strisce, così come in altre giurisdizioni. È proprio contro questi governi che elevo la mia veemente accusa, sollecitando la cessazione di questa brutale violenza che corrode impietosamente i principi etici, morali e cristiani più basilari.

Considero la pena capitale una pratica indegna di una nazione che si definisce civile e democratica; lo Stato non dovrebbe mai arrogarsi il diritto di un tale arbitrio. Come affermava il filosofo Augusto Del Noce: “Non è sopprimendo i colpevoli che si onora la memoria delle vittime.” La vita è un bene sacro e inviolabile, e nessuno, tranne l’Ente Supremo, può decidere di porvi fine.

Rimango profondamente perplesso di fronte all’ostinazione di alcuni Stati americani nel perpetrare questi atti disumani, che non solo contravvengono agli ideali democratici così spesso proclamati, ma che, stando alle statistiche, non hanno nemmeno contribuito a una diminuzione della criminalità.