Il Giorno della Memoria: Un Monito Indelebile per la Coscienza Umana
Il 27 gennaio si commemora il Giorno della Memoria, data in cui le forze Alleate posero fine all’occupazione nazista di Auschwitz. Oltre quel cancello, al di là della famigerata scritta “Arbeit macht frei” (Il lavoro rende liberi), si rivelò uno scenario gelido e disumano. È un imperativo etico e morale non dimenticare un evento di sconvolgente magnitudo, consumatosi nel cuore dell’Europa durante il secondo conflitto mondiale: l’annientamento di sei milioni di ebrei. Primo Levi saggiamente osservò: “Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte e oscurate: anche le nostre.” La Shoah rappresenta la più spaventosa catastrofe umana nella storia. Ignorare questa verità significa perdere la consapevolezza della profondità del male di cui l’uomo è capace, quando si lascia corrompere da un sistema ideologico di cieco suprematismo etnico e di profondo disprezzo verso il prossimo, semplicemente per la sua diversità. Gli ebrei, infatti, furono sterminati unicamente per la loro identità, per la loro storia, il loro cognome e le loro idee.
Ancora oggi, nonostante la recente esperienza globale di oltre due milioni di vittime per il Coronavirus, l’atmosfera mondiale è pervasa da ostilità, razzismo, xenofobia, intolleranza e una paura irrazionale verso ciò che è diverso. Per queste ragioni, è fondamentale ricordare e tramandare alle nuove generazioni l’incommensurabile sofferenza degli ebrei periti nei campi di sterminio di Auschwitz. Questo è un debito verso coloro che non ci sono più, ma anche un solenne impegno affinché quell’orrore non si ripeta mai più. Dunque, mai più razzismo. Un deciso no all’odio feroce. Solo dialogo inclusivo con tutti e su ogni argomento, libero da ogni pregiudizio. Questi principi ci sono insegnati dai valori civili e dal Vangelo. A conclusione, riprendo il messaggio di Liliana Segre rivolto ai giovani: “Studiate, abitate la storia, se volete che il futuro sia orientato nel solco dei diritti inalienabili.”
