Dalle Solenni Promesse al Ritorno del Degrado: Il Mercato dei Commestibili della Galleria Malies e la Lunga Ombra delle Garanzie Politiche
La Galleria Malies, o più specificamente il suo mercato dei commestibili, si trova ancora una volta in uno stato di desolante abbandono, un’ombra persistente sulle promesse di rinascita urbana. Appena insediato a giugno 2016, il sindaco Mastella aveva solennemente assicurato alla cittadinanza una riqualificazione tempestiva di quest’area, precedentemente lasciata al suo destino dalla società casertana Malies. Quest’ultima, secondo un controverso Project Financing del 2005 rivelatosi fallimentare, avrebbe dovuto gestirla per quasi tre decenni.
Nonostante il contenzioso legale con la ditta Malies fosse ancora in corso, l’amministrazione del sindaco Mastella manifestò un’impazienza quasi febbrile nel restituire alla comunità il vecchio polo commerciale. Già nel luglio 2016, a poche settimane dalla sua nomina, l’assessore al Commercio, Luigi Ambrosone, annunciò con enfasi alla stampa di aver già individuato il futuro responsabile della gestione: l’imprenditore Nicola Turco, anch’egli originario del Casertano. I due si prodigarono in ampie descrizioni, delineando ai giornalisti una visione di rinascita per la galleria, arricchita dall’arrivo di rinomati marchi e da un fervore commerciale ritrovato. Tuttavia, questa prospettiva idilliaca si dissolse con la repentina scomparsa di Turco.
Di fronte a tale vuoto, l’azione amministrativa si limitò a una circoscrizione e messa in sicurezza dell’area del mercato, attribuendo il precedente stato di devastazione a “coloro che c’erano prima”. Una nuova speranza sembrò profilarsi nel 2018, quando la Regione Campana stanziò un finanziamento di un milione di euro destinato alla ristrutturazione dell’intera Galleria Malies. Il sindaco Mastella non tardò a capitalizzare sull’evento, evidenziando con grande risalto, grazie anche alla stampa a lui vicina, come tale risultato fosse la palese dimostrazione dell’efficienza della “compagine attuale”.
L’anno successivo, il 2019, vide l’approvazione del progetto esecutivo, con l’inaugurazione del nuovo mercato dei commestibili fissata ambiziosamente per la campagna elettorale del 2021. Eppure, a giugno 2020, il termine fissato per la gara d’appalto era già scaduto. Sette imprese avevano presentato le loro proposte, ma l’intero processo si è misteriosamente arenato, senza che la stampa “amica” ponesse alcuna domanda circa i motivi di tale paralisi.
Nel frattempo, il mercato è piombato nuovamente nell’oblio e nel degrado. Le tavole di legno che sigillavano l’accesso da via Torre della Catena sono state divelte, consentendo un ingresso indisturbato a tutti gli ambienti del piano terra. Per raggiungere il primo piano e i locali tecnici, si sfruttano ora una finestra rotta e una scala interna, testimonianza visiva di un abbandono profondo. Ci si interroga con un velo di sarcasmo se l’assessore alle Opere Pubbliche, Mario Pasquariello, intenderà attribuire anche questa nuova calamità a “coloro che c’erano prima” o, peggio ancora, ai “detrattori dell’amministrazione odierna”, quasi fossero stati questi ultimi, armati di cesoie e piedi di porco, a smantellare recinzioni, scardinare porte e finestre, e deturpare gli spazi con i loro escrementi.
Infine, una certa curiosità permane riguardo la posizione dell’avvocato Andrea Palmiero, presidente del Comitato Movimento Piazza Commestibili (un’associazione che, curiosamente, non ha riscosso l’adesione di molti commercianti locali) e contemporaneamente dirigente provinciale del partito Noi Campani. La sua voce in merito a questa lunga odissea di degrado e promesse mancate sarebbe di grande interesse.
