Un Precedente Raro: La Cassazione Annulla Due Volte la Condanna di Giuseppe Caggiano per Omicidio

Un Precedente Raro: La Cassazione Annulla Due Volte la Condanna di Giuseppe Caggiano per Omicidio

La tragica vicenda dell’omicidio di Giancarlo Tetta, assassinato a Melfi la sera del 2 aprile 2008 con otto colpi di arma da fuoco, si inserisce nel contesto di una sanguinosa “guerra di mafia” che ha segnato la Basilicata con numerosi delitti. L’esecutore materiale di quel crimine, identificato in Saverio Loconsolo, in seguito scelse di collaborare con la giustizia. Fu proprio la sua cooperazione che permise alle autorità giudiziarie di individuare Giuseppe Caggiano come complice. Caggiano è figlio di Massimo Cassotta, considerato il capo clan nell’area Vulture-Melfese, un gruppo criminale noto per i suoi stretti legami con la malavita organizzata di Foggia.

Il percorso giudiziario di Caggiano iniziò con un rito abbreviato in primo grado, che si concluse il 3 novembre 2017 presso il Tribunale di Potenza. Il Gup, dottoressa Rosa Maria Verrastro, emise una sentenza di condanna a 20 anni di reclusione, fondando la decisione sull’attendibilità delle dichiarazioni dei pentiti Saverio Loconsolo e Adriano Cacalano, ritenute tra loro convergenti. Questo impianto accusatorio resistette anche in appello, con la Corte d’Assise d’Appello di Potenza che il 20 giugno 2018 confermò la condanna.

Tuttavia, la difesa propose ricorso alla Suprema Corte di Cassazione, la quale annullò la sentenza di condanna. La Cassazione ritenne indispensabile procedere a un nuovo esame in aula del pentito Cacalano per verificarne ulteriormente l’attendibilità e acquisire le trascrizioni integrali di tutti i verbali di interrogatorio resi dai due collaboratori di giustizia. Il successivo processo d’appello si tenne quindi dinanzi alla Corte d’Assise d’Appello di Salerno, presieduta dal dottor Palumbo, con a latere il dottor Siano. Nonostante l’acquisizione delle nuove prove, l’Ufficio della Procura Generale, rappresentato dal dottor Elia Taddeo, richiese di confermare la sentenza di condanna, istanza che fu accolta dal Collegio Giudicante con la sentenza emessa il 13 luglio 2020.

Nonostante questa seconda condanna, l’instancabile difesa dell’imputato, curata dall’avvocato Dario Vannetiello del Foro di Napoli, tornò a invocare l’intervento della Suprema Corte. Furono presentati due distinti ricorsi, caratterizzati da una moltitudine di contestazioni legali. Dopo un serrato dibattito, la seconda sezione della Corte di Cassazione, sotto la presidenza del dottor Gallo e con la dottoressa Pacilli come relatrice, ha accolto pienamente gli argomenti giuridici strenuamente sostenuti dal penalista Vannetiello, noto per la sua specializzazione nel patrocinio avanti la Suprema Corte, nonostante il Procuratore Generale, dottor Pedicini, avesse chiesto di dichiarare inammissibile il nuovo ricorso. È un evento di estrema rarità che una condanna per omicidio venga annullata due volte dalla Cassazione.

Ora l’attenzione si concentra sull’attesa delle motivazioni giuridiche che hanno portato a questo clamoroso annullamento. Il prossimo e terzo giudizio di rinvio si svolgerà presso la Corte d’Assise d’Appello di Napoli. Questa scelta è dettata dal fatto che sia presso il palazzo di Giustizia di Potenza sia presso quello di Salerno esiste un’unica sezione di assise d’appello, impedendo quindi alle medesime Corti distrettuali di giudicare nuovamente Giuseppe Caggiano per la medesima vicenda omicidiaria. Un’ulteriore e potenziale conseguenza di questo secondo annullamento deciso dalla Cassazione potrebbe essere la scarcerazione dell’accusato per scadenza dei termini di custodia cautelare.