Il Carcinoma Polmonare Primitivo a Cellule ad Anello con Castone: Una Rara Entità e un Caso Clinico Singolare
        (Prof. Dott. Ugo Cioffi)Il carcinoma polmonare primitivo caratterizzato dalla morfologia a “cellule ad anello con castone” (signet-ring cell carcinoma) rappresenta una neoplasia eccezionalmente infrequente, con una limitata casistica documentata nella letteratura scientifica internazionale. Questa particolare variante di adenocarcinoma, caratterizzata da un basso grado di differenziazione, si distingue per l’accumulo cospicuo di mucina all’interno del citoplasma cellulare. Tale accumulo spinge il nucleo verso la periferia, conferendo alla cellula un aspetto distintivo a mezzaluna o, appunto, a “anello con castone”.
Sebbene sia una forma tumorale più frequentemente riscontrabile in organi quali stomaco, colon, esofago, retto, mammella o prostata, la sua comparsa come tumore primitivo del polmone è estremamente rara. Più comune, invece, è la sua identificazione nel polmone come lesione metastatica originata da neoplasie in altre parti del corpo. La sua natura è notoriamente aggressiva e la prognosi tende ad essere sfavorevole, prevalentemente a causa della diagnosi spesso tardiva, quando la malattia ha già raggiunto stadi avanzati.
Un recente contributo scientifico, pubblicato sull’autorevole rivista internazionale *Thoracic Cancer* dal team chirurgico composto dai Dottori Alberto Testori, Marco Alloisio e Ugo Cioffi del Dipartimento di Chirurgia Toracica presso l’Humanitas Research Hospital, ha messo in luce un caso clinico di carcinoma polmonare primitivo a cellule ad anello con castone di particolare rilevanza. Questo caso si è distinto per diverse peculiarità: la paziente era sieropositiva all’HIV, presentava una storia di fumo intenso e la neoplasia è stata rilevata in modo incidentale durante una radiografia toracica di routine. Inoltre, l’esame istologico ha rivelato una composizione esclusiva di cellule ad anello con castone, senza altre componenti.
L’approccio terapeutico standard per i pazienti affetti da questa condizione prevede l’intervento chirurgico, spesso integrato con chemioterapia e radioterapia. Con un esito favorevole, a diciotto mesi dall’operazione, la paziente ha mantenuto un ottimo stato di salute, priva di segni di recidiva tumorale o di metastasi a distanza. Questo studio è stato pubblicato da Alberto Testori, Gianluca Perroni, Camilla De Carlo, Alessandro Crepaldi, Marco Alloisio e Ugo Cioffi con il titolo: “Primary signet‐ring cell carcinoma of the lung in an HIV‐positive patient” sulla rivista *Thoracic Cancer*, volume 2, pagine 1-4, nel 2021.
