Campania in Lutto: Sette Morti sul Lavoro nel Primo Mese dell’Anno, un’Emergenza Nazionale
Il primo mese dell’anno ha rivelato un quadro complesso per la sicurezza sul lavoro in Italia. Se da un lato il telelavoro ha dimostrato di ridurre gli incidenti stradali fatali legati agli spostamenti casa-lavoro, dall’altro la pandemia di COVID-19 continua a mietere vittime in modo drammatico. Nel solo gennaio 2021, quasi il 40% dei decessi sul posto di lavoro (13 su 34) è stato causato dal contagio da SARS-CoV-2.
Un dato parzialmente rassicurante emerge tuttavia dagli infortuni mortali avvenuti durante il tragitto: questi sono diminuiti del 63,2%, passando dai 19 registrati nel gennaio 2020 ai 7 del gennaio 2021. Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, ha così interpretato la nuova analisi sulle “morti bianche” in Italia, sottolineando come il Paese si trovi, all’alba del nuovo anno, a fronteggiare una duplice emergenza: quella pandemica che si sovrappone alla problematica cronica delle fatalità occupazionali.
Nel 2021, la Campania si è posizionata al vertice della classifica nazionale per numero di infortuni mortali, registrando sette decessi. Seguono il Veneto (5), l’Emilia Romagna e la Lombardia (entrambe con 4), il Piemonte (3), la Puglia, la Toscana e il Lazio (ciascuna con 2), mentre Molise, Basilicata, Trentino Alto Adige, Calabria e Marche hanno registrato un decesso ciascuno.
Analizzando l’incidenza della mortalità sulla popolazione lavorativa, è il Molise a presentare il dato più elevato con un indice di 9,5, nettamente superiore alla media nazionale di 1,5. Seguono la Basilicata (5,3) e la Campania (4,2). A livello provinciale, Napoli ha riportato il maggior numero di vittime con tre decessi, seguita da Roma, Salerno e Verona, con due ciascuna.
I settori più colpiti sono stati le Attività Manifatturiere e le Costruzioni, con tre vittime ciascuno. I Servizi di informazione e comunicazione hanno contato due decessi, mentre il Commercio, la Riparazione di autoveicoli e motocicli, il Noleggio, le Agenzie di viaggio e i servizi di supporto alle imprese hanno registrato un decesso ciascuno. La fascia d’età più vulnerabile agli infortuni mortali sul lavoro è quella compresa tra i 45 e i 64 anni (24 casi su 34). Nel 2021, tre donne hanno perso la vita e cinque delle vittime erano lavoratori stranieri. Il martedì è stato il giorno con la più alta incidenza di infortuni nel gennaio 2021.
Considerando invece il periodo più esteso da gennaio 2020 a gennaio 2021 per le vittime sul lavoro a causa del Covid-19, la Lombardia detiene il triste primato con il 35,4% delle denunce (163 decessi). Seguono la Campania (48 decessi), il Piemonte (40), l’Emilia Romagna (37), il Lazio (35) e la Puglia (25). La dolorosa graduatoria prosegue con la Liguria (20 decessi), la Sicilia (18), l’Abruzzo (15), la Toscana (14), Marche e Veneto (entrambe con 12), l’Umbria (5), la Calabria (4), Molise e Friuli Venezia Giulia (entrambe con 3), la provincia autonoma di Trento, la Valle d’Aosta e la Sardegna (ciascuna con 2), e infine la Basilicata (1).
