Benevento: Sigilli a Cava Abusiva per Estrazione Illecita e Mancato Ripristino

Benevento: Sigilli a Cava Abusiva per Estrazione Illecita e Mancato Ripristino

Una cava situata in località “Francavilla”, nel comune di Benevento, è stata posta sotto sequestro preventivo. L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Benevento, è stata condotta dai militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) di Benevento, in collaborazione con il personale della Stazione Carabinieri Forestale di S. Marco dei Cavoti. Il provvedimento cautelare, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento ai sensi dell’articolo 321 del Codice di Procedura Penale, riguarda l’attività di estrazione di materiale inerte.

Le violazioni contestate al titolare della cava – un’azienda attiva da anni nel settore degli aggregati calcarei – sono molteplici: assenza di denunce alle autorità competenti, mancanza delle autorizzazioni necessarie, omessa nomina di un direttore responsabile (contravvenzioni previste dal D.P.R. 128/1959 e normative correlate) e l’assenza di una specifica autorizzazione rilasciata dalla Regione Campania (ai sensi del D.P.R. 380/2001).

L’indagine ha rivelato un’intensa attività estrattiva in corso. Attraverso un monitoraggio aereo effettuato con droni, gli investigatori hanno documentato la presenza di tre escavatori – due dei quali attivi – e di due autocarri intenti a caricare materiale roccioso direttamente dal punto di scavo. Il pietrame veniva poi trasportato senza indugio a un vicino impianto di frantumazione, per essere immesso nel ciclo produttivo.

Questa frenetica opera di scavo, tuttavia, era in palese contrasto con un precedente provvedimento del Genio Civile, il quale autorizzava non l’estrazione, bensì il mero recupero ambientale dell’area attraverso il suo riempimento con materiale esterno. Era stato previsto, in particolare, il riporto di ben 361.000 metri cubi di terreno su una superficie di circa 48.000 metri quadrati.

Contrariamente a quanto stabilito e nonostante il divieto assoluto di proseguire con azioni che potessero configurare la continuazione dell’attività estrattiva, le indagini hanno accertato che, ad oggi, non era stato effettuato alcun apporto di terreno per il rinterro delle aree depresse all’interno della cava.

Le contestazioni si estendono ulteriormente: oltre alla già citata mancata denuncia delle operazioni estrattive agli organi di vigilanza (Genio Civile e Comune di Benevento), l’attività violava l’articolo 104 delle Norme di Attuazione del Piano Urbanistico Comunale (PUC). Tale articolo sancisce il divieto categorico di avviare attività di tipo estrattivo nelle zone classificate D5 (aree destinate a usi produttivi per l’estrazione) in assenza di autorizzazione regionale.

Questo intervento si inquadra nell’ambito di una più ampia serie di azioni volte a salvaguardare la legalità urbanistica e la tutela ambientale nell’intera provincia sannita.