Riorganizzazione Strategica al Plesso Landolfi: L’Azienda Moscati Ridefinisce Futuro e Funzionalità

Riorganizzazione Strategica al Plesso Landolfi: L’Azienda Moscati Ridefinisce Futuro e Funzionalità

Il processo di integrazione del presidio ospedaliero di Solofra, il Landolfi, all’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino sta assumendo una configurazione più definita. Negli ultimi giorni, la Direzione strategica del Moscati e la Regione Campania hanno condotto un confronto proficuo riguardo al futuro del Landolfi. Una relazione dettagliata presentata dal management del Moscati ha evidenziato una serie di criticità, emerse in particolare durante l’emergenza sanitaria Covid-19, che ostacolano la piena attuazione del Decreto n° 29 del 2018, il quale aveva sancito l’annessione del presidio solofrano all’Azienda Moscati.

Le difficoltà riscontrate sono state accompagnate da proposte concrete di rimodulazione, volte a ottenere indicazioni operative precise sulla destinazione funzionale del plesso Landolfi, anche in vista di possibili modifiche al “Piano Regionale di Programmazione della rete ospedaliera” (DCA 103/2018). L’Azienda Moscati ha richiesto un assetto più appropriato delle attività assistenziali al Landolfi per garantire un’integrazione più efficace tra i due plessi aziendali, rispetto a quanto previsto dal Decreto di accorpamento e non pienamente prevedibile al momento della sua approvazione. La Regione Campania ha espresso condivisione e presa d’atto delle osservazioni presentate, impegnandosi a valutarle dettagliatamente in fase di redazione del nuovo Piano di Programmazione, invitando nel frattempo la Direzione del Moscati ad adottare le misure più adeguate per fronteggiare l’emergenza in corso.

Una prima analisi, basata sulle progettazioni esecutive per il rifacimento delle Unità Operative, ha rivelato che, per conformarsi ai requisiti minimi del Decreto di Giunta regionale n° 7301 del 2001 sulle caratteristiche delle stanze di degenza, il plesso potrà ospitare un massimo di 102 posti letto, oltre ai 4 di terapia intensiva, diversamente da quanto inizialmente previsto dal Decreto 29. Si è quindi proposto di non trasferire a Solofra i 44 posti letto delle Unità Operative di Geriatria e Oculistica, attualmente situate presso la Città Ospedaliera.

Al contrario, si mira a completare i percorsi clinici aziendali per i pazienti, con l’auspicabile attivazione di posti letto dedicati alla riabilitazione e alla lungodegenza, settori in cui i percorsi attuali risultano incompleti. Inoltre, il presidio potrebbe ospitare funzioni di Day Surgery, in considerazione dell’imminente completamento del reparto di Terapia Intensiva. Non da ultimo, si intende rispondere alla richiesta delle amministrazioni locali di valorizzare il polo industriale solofrano con l’istituzione di una Medicina del Lavoro dotata di posti letto.

Per quanto riguarda l’ambito ostetrico-ginecologico, si prospetta la creazione di un polo d’eccellenza in Medicina Riproduttiva, trasferendo da Avellino a Solofra tutti i servizi e le Unità Operative preesistenti e connesse, dalla fisiopatologia della riproduzione alla genetica, fino alla ginecologia sociale e preventiva.

Infine, un monitoraggio storico degli accessi al Pronto Soccorso e la conseguente analisi dei dati suggeriscono una diversa strutturazione del servizio di emergenza, pur mantenendo ferma la volontà di garantire a Solofra la gestione delle emergenze e delle urgenze attraverso un punto di soccorso dedicato.

L’ambizioso obiettivo della Direzione strategica è di trasformare il Landolfi in un “progetto pilota” per un’integrazione sanitaria ed tecnico-strutturale efficace ed efficiente. Nonostante il perdurare dell’emergenza sanitaria, che ha comportato la riconversione temporanea del plesso di Solofra per la degenza di pazienti Covid, tutti i lavori di ristrutturazione programmati stanno proseguendo.

Un finanziamento di 2 milioni e 675mila euro è già stato erogato per l’adeguamento antincendio del plesso. Si sta procedendo all’aggiudicazione della gara d’appalto (con 21 ditte partecipanti) per il rifacimento della cabina antincendio di trasformazione (675mila euro); i lavori dovrebbero iniziare entro giugno e concludersi in 60 giorni. È inoltre in fase di pubblicazione la gara per l’impiantistica antincendio delle Unità Operative (2 milioni di euro), il cui espletamento è previsto in 60 giorni.

Per un ulteriore finanziamento di circa 7 milioni e mezzo di euro (ex art. 20, terza fase, secondo stralcio), il progetto presentato dall’Azienda Moscati lo scorso settembre è in attesa di essere istruito dalla commissione regionale competente, attualmente impegnata a sbloccare a livello ministeriale i fondi della prima tranche dello stesso articolo. I lavori, che dovrebbero iniziare entro la prossima estate, sono suddivisi in sei lotti principali: messa in sicurezza della facciata, rifacimento del blocco operatorio e sterilizzazione, adeguamento del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), realizzazione del reparto di Riabilitazione e Lungodegenza, e riassetto delle Unità Operative del secondo e terzo piano.

Nel frattempo, per garantire la continuità dei servizi assistenziali anche durante l’avvio dei lavori principali, si sta già provvedendo all’installazione di 4 posti di terapia intensiva in una sala adiacente al blocco operatorio, la cui attivazione è prevista entro circa 60 giorni, e al rifacimento, a spese dell’Azienda, di una delle sale operatorie esistenti.