L’Eterno Addio al Simbolo del Liscio: Raoul Casadei
(Articolo di Franco Petraglia, rielaborato)
Raoul Casadei, l’indiscusso “Re del Liscio”, si è spento all’età di 83 anni, un mese dopo aver festeggiato il suo compleanno lo scorso 15 agosto. La sua scomparsa, un triste evento nel panorama culturale italiano, è avvenuta a causa delle implacabili complicazioni legate al Coronavirus.
Era un uomo di straordinaria umanità, la cui essenza era profondamente intrisa di musica. Il suo nome risuonava ben oltre i confini italiani, legato indissolubilmente a brani intramontabili come “Romagna mia”, “Ciao mare”, e numerosi altri successi che hanno segnato intere epoche. A lui si deve non solo la diffusione di un genere, ma anche la coniazione del termine stesso “liscio”, inteso come l’espressione di una musica che rende ogni cosa fluida, armoniosa, senza intoppi.
Con la sua arte, Raoul Casadei ha saputo infondere ovunque un’atmosfera di festa e spensieratezza, coinvolgendo e facendo danzare e cantare innumerevoli generazioni di italiani, lasciando un’impronta indelebile nella loro memoria collettiva. Era un artista autentico in ogni fibra del suo essere.
Oltre alla sua luminosa carriera musicale, Raoul coltivava un’altra passione: l’insegnamento. Fu un maestro elementare attento e coscienzioso, ricordato con affetto dai suoi allievi. Era un uomo dalle molteplici passioni: amava lo sport, si deliziava ascoltando la radio e trovava ristoro nelle lunghe passeggiate lungo la riva del mare. Con altrettanta dedizione si prendeva cura del suo orticello. Tuttavia, al di sopra di ogni interesse e impegno, la famiglia rappresentava per lui l’amore più grande, una priorità incondizionata.
Grazie, maestro, per il dono inestimabile della tua musica. Le tue melodie favolose continueranno a risuonare, portando conforto e allegria nei nostri momenti più grigi, mantenendo viva la tua indimenticabile eredità.
