Sant’Agata dei Goti: Il Dissesto e la Resa dei Conti Politica
A seguito del decreto ministeriale del 3 maggio 2019, l’Organismo Straordinario di Liquidazione (OSL), istituito per gestire le finanze comunali dopo la dichiarazione ufficiale di dissesto del 4 febbraio 2019, ha recentemente emesso avvisi di pagamento per tributi locali non versati. Tali richieste, basate sui registri dell’Ufficio Tributi dal 2015 al 2018, sono state indirizzate a cittadini che, in quel periodo, non avrebbero saldato i propri oneri fiscali.
La situazione genera perplessità, soprattutto alla luce dell’intervento della consigliera di minoranza Giannetta Fusco (già assessore nella giunta Valentino 2, proprio negli anni 2015-2018, e parte integrante del gruppo “Dei Goti”), la quale si è ora proposta di risolvere la questione. Il contrasto tra il suo ruolo passato, durante il quale avrebbe avuto la facoltà di agire, e il suo attuale posizionamento è evidente. L’ex assessora, forse disorientata dalle complesse dinamiche politico-giuridiche e animata da una chiara ricerca di visibilità mediatica, sembra adottare una retorica populista, presentandosi come paladina dei cittadini in un momento di grave crisi economica, sociale e sanitaria. È paradossale che proprio lei, figura chiave del periodo in questione, ora condanni la riscossione di tributi risalenti agli anni della sua amministrazione e dell’attuale compagine di minoranza.
Come spesso si dice, le promesse non mantenute portano conseguenze. Se tra il 2015 e il 2018 fosse stata implementata una politica finanziaria più rigorosa, attenta alle esigenze della collettività, con maggiore disciplina nella gestione delle spese e un impegno concreto nel recupero dell’evasione fiscale, oggi Sant’Agata dei Goti non si troverebbe in questa difficile situazione di dissesto, non avrebbe un OSL e non vedrebbe l’emissione di queste onerose richieste di pagamento. Invece, la gestione delle finanze è stata fin troppo permissiva, i controlli sull’evasione tributaria quasi inesistenti e, inevitabilmente, si è giunti al punto di rottura. Il risultato è il dissesto, la nomina dell’OSL e un enorme debito con professionisti, imprese e lavoratori, una condizione di cui l’attuale Amministrazione non è certo responsabile.
È un’audace contraddizione che coloro che hanno contribuito a creare il problema si propongano ora come salvatori. Le richieste di pagamento inviate ai cittadini portano, sì, la firma del Presidente dell’OSL, ma sono la conseguenza diretta delle “non-politiche” attuate dalla signora Fusco e dai suoi colleghi di minoranza tra il 2015 e il 2018. In quegli anni, qualcuno ha deliberatamente scelto di non attuare il piano di riequilibrio finanziario approvato dal Consiglio, sacrificando il futuro della città sull’altare di un facile consenso elettorale. Promesse come “Pensa alla TARI, ci penso io!” si sono rivelate vane, e ora è l’OSL a dover intervenire, poiché la verità, anche dopo un lustro, emerge sempre.
Per questo, invitiamo l’ex assessora a riflettere con maggior discernimento sulle proprie azioni e a non sottovalutare l’intelligenza dei cittadini, che hanno ben compreso i fatti, come dimostrato anche dalle recenti consultazioni elettorali.
L’Amministrazione attuale è consapevole che tra i numerosi cittadini che hanno ricevuto gli avvisi di pagamento, alcuni potrebbero non aver evaso o non per l’intero quadriennio. A questi contribuenti, vogliamo assicurare un impegno meticoloso: condurremo un’analisi approfondita, caso per caso, incrociando tutti i dati a disposizione del Comune, per garantire che nessuno sia costretto a pagare due volte. Tuttavia, è imperativo che tutti adempiano ai propri doveri fiscali, perché l’epoca degli opportunismi e delle furbizie è giunta al termine. Agiremo con la massima scrupolosità, serietà e senza sensazionalismi, come è nostra consuetudine, senza bisogno di suggerimenti, specialmente se provenienti da chi non ha alcuna legittimità per fornirli. La nostra priorità è la città e la costruzione di una comunità più solida e giusta. I cittadini possono stare tranquilli.
