Emergenza Morti Bianche in Italia: 104 Vite Spezzate sul Lavoro in Due Mesi
Un bilancio tragico ha segnato l’inizio del 2021 nel panorama lavorativo italiano: ben 104 persone hanno perso la vita sul posto di lavoro o durante il tragitto per raggiungerlo nei soli mesi di gennaio e febbraio. Questo dato allarmante, che si traduce in una media di più di 50 fatalità ogni mese e oltre 12 a settimana, è stato dettagliato dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre. I loro dati impietosi rivelano una crisi persistente e non risolta, confermando una realtà dove la sicurezza dei lavoratori resta una sfida cruciale per l’Italia. Delle 104 vittime, 85 hanno subito infortuni mortali direttamente in occasione del lavoro, mentre i restanti 19 decessi sono avvenuti durante gli spostamenti casa-lavoro o viceversa.
Analizzando le fatalità occorse direttamente sul luogo di lavoro, la Lombardia si posiziona al primo posto nella triste graduatoria nazionale per il periodo gennaio-febbraio 2021, con un totale di 13 perdite umane. Seguono a breve distanza la Campania e l’Emilia Romagna, ciascuna con 11 decessi. La Puglia e il Veneto registrano 8 vittime, mentre la Toscana ne conta 7. Piemonte e Lazio hanno entrambi registrato 6 fatalità. Più a sud e a nord, il Trentino Alto Adige e la Calabria riportano 3 decessi ciascuno. Molise, Friuli Venezia Giulia e Sicilia contano 2 vittime, mentre Basilicata, Abruzzo e Marche chiudono la lista con un singolo decesso per regione.
Un’analisi più approfondita, basata sull’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa, rivela una situazione particolarmente critica in Molise, che svetta con un indice di 19,1, ben al di sopra della media nazionale di 3,7. Seguono la Puglia con un indice di 6,7 e la Campania con 6,6, evidenziando aree geografiche dove il rischio per i lavoratori è proporzionalmente più elevato.
A livello provinciale, Napoli si conferma il territorio con il maggior numero di infortuni mortali sul lavoro, registrando 5 vittime. Subito dopo, con 4 decessi ciascuna, troviamo le province di Milano, Roma e Padova.
I settori produttivi maggiormente colpiti da queste tragedie sono le Attività Manifatturiere e le Costruzioni, che insieme registrano 8 decessi. Seguono, con 4 vittime ciascuno, i comparti dei Servizi di informazione e comunicazione, del Commercio, e della Riparazione di autoveicoli e motocicli. Il settore del Noleggio, Agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese ha visto 3 fatalità, mentre il Trasporto e Magazzinaggio ne ha registrate 2.
Per quanto riguarda il profilo delle vittime, la fascia d’età compresa tra i 45 e i 64 anni è stata la più colpita, rappresentando 53 dei 85 infortuni mortali diretti. Tra le vittime totali, si contano purtroppo anche 5 donne e 13 lavoratori di nazionalità straniera, sottolineando la trasversalità di questa piaga sociale.
