Avellino: 14 Cellulari Nascosti nel Ragù, Bloccato Tentativo di Ingresso Illecito in Carcere

Avellino: 14 Cellulari Nascosti nel Ragù, Bloccato Tentativo di Ingresso Illecito in Carcere

Un ingegnoso tentativo di introdurre ben quattordici telefoni cellulari all’interno della Casa Circondariale di Avellino è stato sventato. Grazie all’acuta professionalità del personale di Polizia Penitenziaria, i dispositivi sono stati individuati e posti sotto sequestro. La notizia è stata diffusa dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE).

Emilio Fattorello, segretario nazionale del SAPPE per la Campania, ha commentato l’episodio, evidenziando come l’operazione sia avvenuta a seguito di un’accurata ispezione. Nello specifico, erano già stati esaminati circa trenta pacchi destinati ai detenuti in vista delle prossime festività. È stato proprio durante il controllo dell’ultimo collo, ad opera di un agente al termine di un lungo turno di servizio presso il magazzino, che sono stati rinvenuti quattordici micro-cellulari. Questi erano stati astutamente celati in un ingegnoso doppiofondo di un contenitore che, a prima vista, conteneva solamente carne al ragù. Nonostante il loro abile occultamento, i telefoni, completi di cavetti USB e perfettamente funzionanti, sono stati recuperati.

Fattorello ha poi sottolineato come l’introduzione illegale di telefoni cellulari negli istituti di pena sia divenuta una piaga incessante. Le dimensioni sempre più ridotte di tali dispositivi facilitano molteplici vie d’ingresso, inclusi i droni, sempre più frequentemente avvistati e intercettati. Il sindacato ha espresso un sentito elogio per il collega di Avellino che, con la sua spiccata professionalità, ha scongiurato l’ingresso di questi apparecchi. La presenza di cellulari nelle mani di elementi criminali all’interno del penitenziario irpino avrebbe potuto, senza dubbio, favorire ulteriori attività illecite. Del sequestro è stata immediatamente informata l’Autorità Giudiziaria competente per l’avvio delle indagini del caso.

Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha ribadito l’impegno quotidiano della Polizia Penitenziaria nella lotta contro l’introduzione di telefoni cellulari e la diffusione di sostanze stupefacenti sia nelle carceri per adulti che in quelle minorili. Nonostante l’introduzione recente dell’articolo 391 ter del Codice penale, che prevede severe pene (da uno a quattro anni di reclusione) per l’ingresso e la detenzione illecita di telefoni, il fenomeno non mostra segni di rallentamento. Capece ha concluso invocando l’adozione di misure più energiche, suggerendo la schermatura delle sezioni detentive e di tutti gli spazi frequentati dai detenuti per bloccare l’uso di cellulari e smartphone.