Assoluzione Inattesa: Clemente Caliendo, Figura di Rilievo Caudina, Scagionato Completamente
La IV Sezione Penale del Tribunale di Napoli, tramite il suo Giudice per le Indagini Preliminari, ha pronunciato la sentenza relativa al processo che vedeva sul banco degli imputati Clemente Caliendo, noto esponente della Valle Caudina, e Vincenzo D’Onofrio, anch’egli con precedenti. Un esito giudiziario sorprendente ha visto Caliendo ottenere un’assoluzione piena, difeso dall’avvocato Valeria Verrusio del Foro di Avellino. Al contrario, il suo coimputato, D’Onofrio Vincenzo, è stato condannato a quattro anni di reclusione.
Questo verdetto si pone in netto contrasto con le istanze di condanna inizialmente formulate dal Pubblico Ministero della Direzione Distrettuale Antimafia, Dott.ssa Lucchetta, nella precedente udienza: sei anni di detenzione per Caliendo e otto anni per D’Onofrio, richieste considerate particolarmente severe.
Gli imputati erano stati accusati di estorsione, con l’obiettivo di rafforzare l’influenza del clan camorristico Pagnozzi, attivo nella Valle Caudina. L’ipotesi accusatoria sosteneva che i due avessero costretto due imprenditori locali a versare somme di denaro. Tale compenso sarebbe servito come contropartita per un presunto intervento presso alcuni rivenditori della zona, volto a ottenere la rinuncia a un credito sorto dalla gestione di un supermercato ad Airola.
Le indagini avevano rivelato che il 7 maggio dell’anno precedente, Vincenzo D’Onofrio era stato arrestato ad Airola subito dopo aver ricevuto una busta contenente 500 euro in banconote, una “mazzetta” prontamente rinvenuta nei suoi calzini durante la perquisizione personale. Ulteriori approfondimenti investigativi avevano poi evidenziato come D’Onofrio avesse sfruttato la presenza e la ben nota reputazione di Caliendo, figura storica e di spicco del Clan Pagnozzi, per intimidire efficacemente le vittime dell’estorsione.
La vicenda aveva avuto inizio all’alba del 4 novembre 2016, quando i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Montesarchio diedero esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. di Napoli. In quell’occasione furono arrestati Clemente Caliendo, 58enne di San Martino Valle Caudina e riconosciuto esponente di rilievo del Clan Pagnozzi, e Vincenzo D’Onofrio, 48enne di Arpaia, entrambi con precedenti.
Il percorso giudiziario di Caliendo in merito alla sua detenzione preventiva fu travagliato: il 21 novembre, il Tribunale del Riesame di Napoli, accogliendo le argomentazioni difensive presentate dall’avvocato Valeria Verrusio, aveva disposto la revoca della misura cautelare. Tuttavia, dopo soli tre giorni di libertà, il 24 novembre, Caliendo era stato nuovamente raggiunto da un provvedimento restrittivo, sempre su richiesta della DDA di Napoli. A seguito di una nuova e tempestiva istanza di riesame avanzata dalla penalista irpina, il Tribunale della Libertà si era pronunciato ancora una volta, annullando integralmente la seconda ordinanza di custodia in carcere a carico di Caliendo.
