Benevento: Il Consiglio Provinciale tra Nodi Legali e Progetti Strategici per il Sannio
Il Consiglio Provinciale di Benevento ha tenuto la sua seduta pomeridiana odierna nella storica Sala Consiliare della Rocca dei Rettori, presieduta da Antonio Di Maria. I lavori si sono aperti con un momento di sentito tributo all’ex Consigliere e Presidente della Provincia, Claudio Ricci, prematuramente scomparso lo scorso 10 aprile, ricordato con un minuto di raccoglimento e un caloroso applauso.
All’inizio della riunione, il Presidente ha informato l’Assemblea delle dimissioni del Direttore Generale, Nicola Boccalone. Tale decisione, ha spiegato Di Maria, è giunta in risposta a una delibera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC). Questa notizia ha immediatamente acceso un vivace dibattito nell’Aula. Il Consigliere Luca Paglia ha sollevato la questione della validità degli atti posti in essere dal Direttore e di quelli successivi, inclusa la stessa convocazione del Consiglio, ritenendoli nulli a seguito della delibera ANAC.
A chiarire la complessa situazione è intervenuto Giuseppe Marsicano, Responsabile dell’Avvocatura della Provincia, il quale ha espresso il parere che l’organo consiliare mantenesse la piena autonomia di decidere se proseguire o meno con la trattazione degli argomenti all’ordine del giorno, qualora la loro urgenza e il loro valore per il bene pubblico fossero ritenuti prevalenti. Il Presidente Di Maria ha aggiunto che la valutazione delle implicazioni della delibera ANAC sarebbe stata affidata alla Segretaria Generale Maria Luisa Dovetto, in qualità di Responsabile della Trasparenza della Provincia. La Segretaria, entro un periodo di tempo variabile dai 20 ai 45 giorni previsto dalle normative, avrebbe istruito il procedimento, non essendo pertanto tenuta a esprimersi pubblicamente su questioni ancora in fase istruttoria.
Considerando la situazione, il Vice Presidente Nino Lombardi ha proposto di posticipare la discussione di due punti dell’ordine del giorno che, a suo avviso, non rivestivano carattere di urgenza, per concentrarsi invece su temi di immediato interesse per il territorio. Tra questi, l’approvazione di una Variazione di Bilancio che prevedeva nuove entrate finanziarie per oltre 8 milioni di Euro, destinate principalmente a interventi di edilizia scolastica. Lombardi ha sottolineato che tale scelta mirava a riaffermare il ruolo del Consiglio Provinciale come organo al servizio della comunità, e non di mere dispute politiche. La sua proposta ha trovato il consenso di Consiglieri come Giuseppe Di Cerbo e Domenico Vessichelli, i quali hanno manifestato la volontà di recuperare un clima di dialogo e confronto costruttivo.
Successivamente, Serafino De Bellis, Responsabile del Servizio Gestione Economica della Provincia, ha illustrato dettagliatamente i contenuti della variazione di Bilancio, evidenziando la necessità di impiegare le somme stanziate in tempi brevi. Anche la Segretaria Generale Maria Luisa Dovetto ha confermato la validità delle argomentazioni tecniche e legali presentate, ribadendo la legittimità del Consiglio di deliberare a tutela degli interessi territoriali.
Il Presidente Di Maria ha quindi sottoposto al voto la proposta del Vice Presidente Lombardi riguardante il rinvio degli argomenti al punto 2 (Piano programma dell’Asea) e al punto 4 (Approvazione di un debito fuori Bilancio). Prima della votazione, il Consigliere Giuseppe Ruggiero (Partito Democratico) ha dichiarato la posizione del suo gruppo politico, esprimendo perplessità sulla legittimità della recente nomina presidenziale del Segretario Generale a Direttore Generale, successiva alla delibera ANAC. Per marcare questa posizione politica, i Consiglieri Paglia, Ruggiero e Di Cerbo hanno abbandonato l’Aula. La proposta Lombardi è stata comunque approvata con 6 voti favorevoli e 1 contrario (Vessichelli), permettendo ai lavori di proseguire.
Dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente, il Consiglio ha votato favorevolmente la Variazione di Bilancio (6 sì, 1 astenuto). Si è poi passato alla presentazione del Distretto Rurale “Terra Sannita Consorzio” da parte del Presidente, che lo ha descritto come una risorsa fondamentale per la salvaguardia e la valorizzazione delle peculiarità del territorio. Il Consigliere Ruggiero ha sollevato l’assenza del Distretto di Qualità (DaQ) della Carne Marchigiana del Sannio tra i protocolli provinciali, suggerendone l’inclusione. Il Presidente Di Maria ha risposto precisando che non era pervenuta alcuna richiesta formale di adesione per il DaQ della Carne Marchigiana, ma si è detto disponibile a valutarne l’integrazione, sapendo che il GAL Fortore stava già lavorando a tal proposito. L’adesione al Distretto Rurale “Terra Sannita Consorzio” è stata infine approvata all’unanimità.
Il punto più controverso all’ordine del giorno ha riguardato l’autorizzazione per la “Luminosa srl” a insediare una centrale a turbogas da 385 MW nell’area ASI di Ponte Valentino. Il Presidente ha ripercorso la vicenda, vecchia di oltre dieci anni e ritenuta ormai accantonata, ma tornata improvvisamente d’attualità a seguito di un’inattesa autorizzazione ministeriale. Di Maria ha fermamente smentito le ricostruzioni della stampa relative a presunte omissioni o inerzie della Provincia, affermando che nessun atto o comunicazione riguardante il progetto Luminosa era mai stato notificato all’Ente in questi anni.
Rivolgendosi all’Assemblea, il Presidente ha chiesto un’inversione di rotta: “Il Consiglio deve riappropriarsi della sua funzione di servizio al territorio, evitando di perdersi in cavilli giuridici o interpretazioni normative. Non possiamo sprecare tempo a discutere di leggi; dobbiamo concentrarci sulla soluzione dei problemi del nostro Sannio e della nostra gente.” Ha ribadito la sua ferma opposizione alla mega-centrale a turbogas di Luminosa, considerandola sproporzionata, chiarendo che la sua posizione non era dettata da un pregiudizio contro le energie alternative. Ha quindi delineato la strategia: opporsi a un procedimento ministeriale già avviato, pur nella difficoltà di identificare gli atti specifici da contestare, data la mancata notifica all’Ente. A tal fine, la Provincia ha richiesto all’Università del Sannio l’individuazione di un esperto in Valutazione d’Impatto Ambientale per formulare un’opposizione qualificata presso il Ministero della Transizione Ecologica.
Il Consigliere Claudio Cataudo ha esortato la Provincia a impiegare ogni risorsa e strumento disponibile per contrastare un insediamento che preannunciava effetti devastanti sul territorio. Il Consigliere Ruggiero ha ricostruito l’iter del progetto, avviato nel 2006, sottolineando che l’attuale fase è quella dell’Autorizzazione di Impatto Ambientale. Ha insistito sulla necessità di un’opposizione provinciale di alto profilo tecnico, evidenziando come il progetto di Luminosa si sia evoluto da impianto produttore a mero regolatore di energia, con funzionamento limitato e tariffario. Ha inoltre espresso dubbi sul riavvio ministeriale della procedura, data l’esistenza di ricorsi contro la variante urbanistica, e ha proposto di coinvolgere Confindustria e l’Università nella battaglia contro una multinazionale francese. Ha ricordato l’importanza del ruolo della Provincia nella tutela ambientale. Il Consigliere Domenico Vessichelli ha rafforzato l’allarme sui risvolti catastrofici dell’impianto Luminosa per l’agricoltura e l’agroalimentare locale, criticando il “grande silenzio” della classe politica e parlamentare sannita. Ha suggerito l’affiancamento degli Uffici con un legale specializzato in urbanistica e ambiente e ha chiesto la redazione di un atto deliberativo articolato per impostare una battaglia complessa e individuare i necessari supporti.
A conclusione del dibattito, il Presidente Di Maria ha sintetizzato la necessità di elaborare un atto deliberativo che non solo contesti la realizzazione dell’impianto, ma impegni collettivamente tutte le forze politiche e le organizzazioni produttive. Ha proposto l’istituzione di un Tavolo tecnico (potendo sfruttare quello già attivo sui rifiuti) per studiare le azioni di contrasto e ha auspicato che l’Avvocatura provinciale fosse supportata da un team di esperti in materia urbanistica e ambientale. La proposta è stata approvata all’unanimità.
