Assoluzione definitiva per Stefano Palombi: la Corte d’Appello di Napoli chiude un capitolo giudiziario.
La vicenda giudiziaria che ha visto protagonista Stefano Palombi ha trovato il suo epilogo. Tutto ebbe inizio la sera del 2 luglio 2013, nel comune di Paolisi, quando un equipaggio del Nucleo Radiomobile di Montesarchio intercettò un’autovettura. A bordo si trovavano tre giovani studenti universitari: Stefano Palombi, Alberto Luigi Iglio e Giovanni Cuozzo. A seguito di una perquisizione, i ragazzi furono trovati in possesso di alcuni grammi di marijuana.
Secondo quanto riportato dai verbali dei Carabinieri, Palombi e Iglio avrebbero anche reagito con resistenza e lesioni nei confronti di pubblici ufficiali durante l’operazione. Tale circostanza portò all’arresto in flagranza di reato per tutti e tre i giovani.
Assistiti legalmente dagli avvocati Francesco Perone, Domenico Mauro e Sergio Clemente, i ragazzi furono sottoposti a giudizio immediato dinanzi al Tribunale di Benevento, nella persona del Giudice Monocratico Dott.ssa Daniela Fallarino. Al termine di un articolato e intenso dibattimento, il 16 dicembre 2016, il Tribunale pronunciò la sentenza di primo grado: tutti furono prosciolti dall’accusa di spaccio. Alberto Luigi Iglio ottenne l’assoluzione anche per i reati di resistenza e lesioni. Solo Stefano Palombi, invece, fu ritenuto colpevole di resistenza e lesioni, ricevendo una condanna a cinque mesi di reclusione.
La sentenza definitiva e risolutiva è giunta dalla Corte d’Appello di Napoli. A seguito di una lunga camera di consiglio, l’organo giudiziario ha accolto l’impugnazione presentata dagli avvocati Francesco Perone e Domenico Mauro, scagionando Stefano Palombi anche dall’accusa di resistenza e lesioni. La formula utilizzata per l’assoluzione è stata “perché il fatto non sussiste”, annullando di fatto il precedente verdetto di colpevolezza.
La Corte d’Appello ha, dunque, riconosciuto la validità della tesi difensiva, la quale, sin dalle fasi iniziali, aveva sottolineato le varie contraddizioni emerse anche nel corso del dibattimento. Le motivazioni complete di questa sentenza assolutoria verranno depositate dalla Corte d’Appello entro i prossimi novanta giorni.
