La Rinascita di Piazza Joffredo: Un Simbolo di Speranza a Cervinara, Venticinque Anni Dopo l’Alluvione del ’99
Un’onda di profonda emozione pervade l’animo di chi oggi varca nuovamente i confini di Piazza Joffredo a Cervinara, in provincia di Avellino. A distanza di un quarto di secolo dal catastrofico evento alluvionale del 16 dicembre 1999, che segnò indelebilmente la nostra amata e al contempo ferita terra di Joffredo-Castello, il ricordo di quella notte è ancora vivido. Allora, fu inimmaginabile assistere allo scatenarsi della montagna, che riversò a valle una furia incontenibile di fango, acqua, massi imponenti e alberi secolari. Una colata devastante si abbatté sulla piazza, radendo al suolo le abitazioni lungo la strada e adiacenti alla chiesa, causando la morte di cinque persone e numerosi feriti. Unica nota di speranza in quel disastro fu la chiesa stessa, scampata per un autentico miracolo.
Per me, Joffredo ha sempre rappresentato un rifugio idilliaco, il paradiso della mia infanzia e adolescenza, un paesaggio dell’anima percorso e amato in ogni suo angolo. La mia casa si ergeva a ridosso della piazza; dalla mia finestra, osservavo la chiesa di San Nicola e mi lasciavo cullare dai rintocchi delle campane, che dal vicino campanile scandivano dolcemente le giornate della mia giovane vita. Era un vero piacere contemplare la piazza animata da giovani intenti in conversazioni spensierate sulle panchine. E nelle calde giornate estive, cercavo sempre ristoro all’ombra rinfrescante dei celebri “tre alberi”.
La memoria evoca vividamente i volti e le storie degli abitanti di questa storica area. Ricordo con affetto il prestigio di Palazzo di Don Antonio e Donna Speranza e di Palazzo Brevetti, e la vitalità dei quattro esercizi commerciali che ne animavano il cuore: il mastodontico caseificio di Antonio Befi, noto come “O’ Pintaro”; il panificio di zì Pasqualino Raviele, detto “O’ Luccaro”; la bottega di generi alimentari e vari di Anselmo Raviele; e il piccolo bazar di Nicola Moscatiello. Indelebili rimangono anche le dimore di figure come la signora Esterina Marro Zullo, della mia cara zia Delia Zullo e mio cugino Ernesto Valente, di Luigi Marro, Nicola Campana, e dei fratelli Armando e Innocenzo Marro (il cui soprannome era “zì Nucenzio”).
Non è superfluo sottolineare come la piazza rappresenti l’essenza stessa della memoria collettiva, il fulcro pulsante di esistenze intrecciate, il crocevia attraverso cui si dipana la storia di un borgo e l’identità di chi ne ha vissuto appieno lo spirito. Da sempre, la piazza è universalmente riconosciuta come il cuore pulsante della vita sociale, l’epicentro per eccellenza di ogni incontro. Oggi, Piazza Joffredo ha completato una profonda metamorfosi, frutto dei meticolosi lavori eseguiti dall’impresa “Appalti Marav”.
Questi interventi hanno abbracciato diverse aree cruciali:
* La messa in sicurezza e l’adeguamento idrogeologico del torrente Castello, attraverso l’ampliamento della sezione, il rifacimento delle sponde in cemento armato con rivestimento in pregiata pietra di Trani, e la ridefinizione del letto fluviale.
* La demolizione e la successiva ricostruzione del ponte sulla strada provinciale.
* Un nuovo impianto di illuminazione, caratterizzato da suggestive luci a LED blu.
* La riqualificazione completa della piazza, con una nuova pavimentazione in pietra lavica e pietra di Apricena, la creazione di percorsi pedonali, il restauro e l’edificazione di mura perimetrali in pietra, anch’essi valorizzati da illuminazione a LED.
* L’installazione di eleganti panchine realizzate in pietra di Apricena.
* La realizzazione di un moderno parco giochi e di ampie aree verdi.
* Il recupero e la valorizzazione dell’antico mulino.
L’intera opera è stata condotta con la supervisione attenta e ineccepibile del geometra Ivan Raviele, residente in Via Castello a Cervinara. L’imminente inaugurazione della “nuova” Piazza Joffredo, fissata per il primo maggio, si preannuncia come un momento di grande celebrazione per l’intera comunità di Cervinara, e in modo particolare per i residenti di Joffredo-Castello, che vedono finalmente concretizzarsi un sogno accarezzato per oltre due decenni. A titolo personale, desidero esprimere la più sentita gratitudine e un vivo apprezzamento all’attuale vicesindaco Filuccio Tangredi, la cui dedizione e passione sono state fondamentali nel guidare il complesso e tortuoso percorso amministrativo-burocratico. Il suo decisivo e autorevole contributo ha reso possibile il raggiungimento di questo straordinario risultato.
