L’Orrore delle 14 Coltellate: Il Macabro Piano di Aldo Gioia e L’Odio tra Elena e Giovanni
L’esame autoptico condotto sulla salma di Aldo Gioia ha rivelato un dettaglio agghiacciante: l’uomo è stato colpito da quattordici fendenti, un numero ben superiore ai sette inizialmente ipotizzati. Questi colpi, inferti con un’arma da caccia, si sono rivelati irrimediabilmente letali, provocando lesioni di una profondità tale da vanificare ogni tentativo di soccorso da parte del personale medico.
In attesa del nulla osta della magistratura per la restituzione del corpo e l’organizzazione delle esequie, previste nella Chiesa di San Ciro ad Avellino, gli investigatori proseguono incessantemente le loro indagini, scandagliando ogni aspetto della complessa vicenda. Un elemento cruciale per la comprensione dei fatti sembra risiedere nelle conversazioni digitali intercorse tra i due giovani, dove si delineava la premeditazione della tragedia familiare.
Emblematica è una chat risalente a pochi giorni prima dell’omicidio, in cui Elena Gioia chiedeva al fidanzato, con una ripetizione che ne accentua la gravità, “Quando li uccidiamo?”. La sua domanda trovava riscontro nella lapidaria replica di Giovanni: “Lo faccio perché li odi”.
Nelle ore immediatamente successive al delitto, Giovanni Limata aveva additato la fidanzata come la mente dietro il macabro progetto di annientare la famiglia. Tuttavia, tale ricostruzione è vigorosamente contestata dalla famiglia di Elena, la quale propende per l’ipotesi di un possibile plagio della giovane, come affermato dallo zio della ragazza, che è anche il fratello della vittima di questo barbaro atto criminale.
