Il Rientro Misterioso di Giovanni a Cervinara: L’Ombra di un Compagno Sconosciuto nell’Omicidio di Aldo

Il Rientro Misterioso di Giovanni a Cervinara: L’Ombra di un Compagno Sconosciuto nell’Omicidio di Aldo

Le indagini condotte dalla Squadra Mobile di Avellino proseguono senza sosta, nel tentativo di ricomporre il mosaico degli eventi che hanno portato al brutale omicidio di Aldo, avvenuto in “casa Gioia”. Un elemento cruciale che resta da chiarire riguarda l’identità dell’individuo che avrebbe accompagnato Giovanni Limata ad Avellino per poi ricondurlo alla sua abitazione.

L’avvocato Mario Villani, legale difensore del ventitreenne di Cervinara, sottolinea come la vicenda sia “ancora tutta da definire” e insiste su un dettaglio fondamentale: la sera del 23 aprile, Giovanni non si trovava da solo, ma era in compagnia di un’altra persona. Maria Crisci, madre di Giovanni Limata, ha descritto un passato difficile per il figlio, segnato da un tentativo di suicidio in seguito a una delusione sentimentale. Ha però evidenziato come Giovanni abbia “sempre reagito, potendo contare sul sostegno incondizionato della sua famiglia”.

Ricostruendo gli eventi di quel giorno, la signora Crisci ha raccontato che nel pomeriggio Giovanni si era recato ad Avellino in autobus. “È tornato a tarda sera, visibilmente affaticato, insolito, e accompagnato da qualcuno,” ha riferito. “Poco dopo, sono arrivati i poliziotti e lo hanno portato via.” Il giovane, tuttavia, si professava “convinto di non aver ucciso nessuno”. La donna ha concluso con amarezza: “Io e mio marito stiamo soffrendo atrocemente, ma non è la nostra famiglia a essere stata lacunosa. Non è nella nostra famiglia che è venuto a mancare l’amore.”

Emerge dunque la figura di una terza persona, colei che avrebbe riaccompagnato Giovanni a Cervinara. L’interrogativo cruciale ora è se questo individuo possa aver fornito un aiuto al ventitreenne nel compiere il brutale delitto.