Il Lavoro Digno e Sicuro: La Ricetta per la Ripresa Italiana, Riflessioni dal Primo Maggio 2021

Al centro delle celebrazioni per il Primo Maggio 2021, le confederazioni sindacali CGIL, CISL e UIL hanno lanciato un messaggio forte: il rilancio dell’Italia passa imprescindibilmente attraverso il lavoro. Questa ripartenza nazionale è pensabile solo coniugando un’occupazione diffusa con un’efficace campagna vaccinale a livello nazionale. La costruzione di un futuro solido e la possibilità di progredire collettivamente dipendono da un impegno per un lavoro dignitoso e, soprattutto, sicuro. Questa giornata cruciale, per il secondo anno consecutivo, è stata commemorata in modalità contenute e inusuali, eppure ha mantenuto al centro l’encomiabile dedizione di lavoratrici e lavoratori, che hanno sostenuto e continuano a sostenere sacrifici considerevoli durante quest’ultimo anno difficile.
Anche di fronte a crisi passate, le mobilitazioni sono sempre state una costante. Tuttavia, la pandemia di COVID-19 ha innescato una crisi senza precedenti, non solo sanitaria ma anche economica e occupazionale, amplificando il numero di disoccupati, di persone in cassa integrazione, di lavoratori precari e di individui inattivi. La situazione in Irpinia ne è un chiaro esempio: si sono registrate 30.758 richieste di sussidi di disoccupazione, un incremento del 25% rispetto al 2019, ma con un valore complessivo degli importi erogati inferiore del 10%. Questi dati rivelano la dilagante povertà e la precarietà del lavoro, sottolineando un sistema che spesso genera profonde disparità, offrendo opportunità scarsamente remunerate, incerte o persino informali.
Ulteriori statistiche dall’Irpinia rafforzano questa preoccupazione: 7.245 cittadini hanno ricevuto il Reddito di Emergenza e ben 39.816 hanno beneficiato del bonus COVID una tantum, a testimonianza di una rete di sicurezza sociale messa a dura prova e di un bisogno diffuso di sostegno.
Ci troviamo di fronte a un “mercato” del lavoro che acuisce le disparità socio-economiche, spingendo talvolta gli individui alla disperazione, a compiere gesti estremi, a rischio di infortuni o decessi sul posto di lavoro, e a soffrire di disturbi mentali e stress psicologici. Nonostante l’atmosfera fosse ancora pervasa da una certa tristezza in questo Primo Maggio, ha prevalso una forte determinazione a superare queste iniquità e distorsioni sociali. Il messaggio centrale rimane fermo: l’Italia troverà la sua guarigione attraverso un Lavoro che sia intrinsecamente Dignitoso e pienamente Sicuro.
Per questo motivo, la nostra attenzione sarà massima sulla destinazione dei fondi e sulla gestione delle risorse, in particolare quelle provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). È imperativo che tali finanziamenti siano impiegati in modo mirato, con investimenti strategici volti a riorganizzare il tessuto produttivo del Paese e a rigenerare e potenziare la rete dei servizi pubblici essenziali, quali i Trasporti, la Scuola e l’Istruzione, la Sanità e l’Assistenza Sociale. Questa richiesta è perentoria, poiché abbiamo assistito e continuiamo ad assistere, proprio in questi settori vitali, a una “crisi nella crisi”; è giunto il momento di dire basta.
Nonostante le promesse di incrementare e valorizzare il personale medico, infermieristico e sanitario, riconoscendo il rischio sostenuto e tuttora presente nella cura della collettività, la carenza di queste figure cruciali persiste. Analogamente, si registra una penuria di altri professionisti e operatori in svariati settori fondamentali per il benessere dei cittadini.
Lo slogan “Nulla sarà come prima!” non deve essere interpretato come una rassegnazione, bensì come un impegno a costruire un futuro migliore. Le nostre esistenze, profondamente segnate e ancora sottoposte a numerose restrizioni, non possono essere sacrificate a causa di individualismi, di una gestione inadeguata delle risorse, dell’aggravarsi delle disuguaglianze sociali, della disoccupazione dilagante o dell’inquinamento.
Queste sono le sfide concrete delineate in questo Primo Maggio, che fungono da preludio agli impegni che ci attendono nei prossimi anni. L’obiettivo primario rimane un Lavoro sicuro e inclusivo a ogni livello. Auguriamo un buon Primo Maggio 2021, con la consapevolezza della strada da percorrere.