Infortuni Mortali sul Lavoro in Italia: Un Drammatico Aumento di Vite Spezzate nei Primi Tre Mesi

L’Italia si trova ad affrontare una preoccupante escalation di incidenti fatali sul luogo di lavoro. Il primo trimestre del 2021 ha registrato ben 185 decessi legati ad attività professionali, segnando un allarmante incremento dell’11,4% rispetto allo stesso periodo del 2020, con 19 vittime in più. Di queste tragiche perdite, 154 si sono verificate direttamente sul posto di lavoro, mentre le restanti 31 sono avvenute durante gli spostamenti casa-lavoro o viceversa.
Secondo l’analisi preliminare condotta dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre, e riassunta dal suo Presidente, l’Ingegnere Mauro Rossato, questa netta crescita disegna una “proiezione molto tragica”. Sebbene l’attuale emergenza sanitaria abbia innegabilmente avuto un impatto, Rossato sottolinea come i pericoli quotidiani inerenti a molte professioni continuino a rappresentare la causa principale di queste fatalità. Facendo riferimento ai dati INAIL, evidenzia che i decessi direttamente attribuibili al Covid-19 costituiscono solo circa un terzo del totale degli infortuni mortali sul lavoro. Ciò sottolinea un’intuizione fondamentale: le minacce più gravi spesso risiedono al di là del virus stesso.
In effetti, le operazioni di routine che coinvolgono attrezzature come muletti, lavori su impalcature o la gestione di carichi pesanti, si stanno rivelando più letali nell’ambiente lavorativo rispetto al Coronavirus. Per contrastare questa minaccia pervasiva, l’addestramento e la formazione continua emergono come la “vaccinazione” più vitale, fornendo ai lavoratori le conoscenze e le competenze necessarie per operare in un ambiente più sicuro.
Analizzando la distribuzione geografica di questi incidenti mortali sul lavoro (escludendo gli infortuni in itinere) da gennaio a marzo 2021, la Lombardia si posiziona in cima alla classifica con 22 vittime. Seguono la Campania (18), il Lazio (16), l’Emilia Romagna (15) e il Piemonte (14). Tra le altre regioni colpite troviamo il Veneto (11), la Puglia (10), l’Abruzzo (9), la Toscana (8), la Calabria e la Sicilia (6), il Molise (5), il Trentino Alto Adige (4), l’Umbria, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria e le Marche (2), infine la Basilicata e la Sardegna (1).