Forino: La leadership di Olivieri, un’investitura formale priva di effettivo sostegno politico e civico.
L’inquietudine manifestata dal sindaco Olivieri rivela non solo lo svanire del supporto cittadino a Forino, ma anche il venir meno della fiducia da parte di quella coalizione che, appena tre anni or sono, lo elevò alla massima carica comunale. Senza l’operato di quel gruppo, composto da individui avvezzi a guadagnare l’approvazione attraverso un’azione concreta, la sua figura non si sarebbe mai elevata al di sopra dell’anonimato in cui ha sempre dimorato. Attualmente, la sua autorità appare circoscritta a un’investitura puramente formale, convinto com’è che l’ente municipale costituisca una sorta di feudo personale, di cui egli, con tracotante presunzione, possa disporre a proprio arbitrio. Queste affermazioni provengono dal consigliere comunale di Forino, Luigi Lanzetta, rilasciate a seguito di un confronto con un nucleo di sostenitori, un’occasione che, secondo lo stesso Lanzetta, ha avuto lo scopo di “porre le fondamenta per una nuova tappa, orientata al bene della collettività”.
Lanzetta ha poi proseguito, rivelando come in tempi recenti, la figura del sindaco, la cui autorità è meramente nominale, si sia abbandonata a manifestazioni di astio e risentimento. Questi attacchi verbali sarebbero diretti contro coloro che, sin dal suo insediamento, gli hanno spianato la via verso le sedi istituzionali di Palazzo Santa Lucia (Napoli) e Palazzo Caracciolo (Avellino). Il consigliere ha rimarcato la forza del proprio retaggio, affermando che “la storia legata al mio cognome parla da sé” e che il giudizio sulla sua idoneità a rappresentarlo non compete certo al sindaco. Ha inoltre sottolineato l’abisso che separa Olivieri dai suoi predecessori, evidenziando una palese mancanza di umiltà, unita a una tracotanza e arroganza senza precedenti. La retorica del “popolo è con me”, secondo Lanzetta, evoca slogan superati, banditi dall’arena pubblica. Il consigliere ha ammonito Olivieri, ricordandogli l’avvento della democrazia in un’epoca successiva, e ha espresso il timore che a Forino si tenti di instaurare una forma di gestione autoritaria o addirittura dispotica. A questo si aggiunge l’ipocrisia del sindaco, il quale, pur deprecando i “poteri forti”, non esita ad assegnare direttamente incarichi e lavori proprio a quelle élite influenti che pubblicamente stigmatizza. Lanzetta ha anche puntato il dito su “posizioni di favore” che, occasionalmente, sarebbero state affidate a membri della cerchia familiare del sindaco, contrapponendo a ciò la propria esperienza di tre mandati, durante i quali nessun suo congiunto ha goduto di tale “fortunato” trattamento.
L’ex vicesindaco ha poi sfidato le asserzioni del sindaco riguardo alla produttività della sua amministrazione. “Tre anni di nulla?” ha interrogato Lanzetta, accusando Olivieri di auto-smentirsi e di rivendicare successi che non gli appartengono. A titolo di esempio, ha citato l’entrata in funzione del serbatoio, un’opera avviata durante il suo mandato ma la cui ideazione e ferma volontà risalgono alla precedente gestione, quando lo stesso Lanzetta ricopriva l’incarico di assessore delegato. Analogo discorso per Palazzo Rossi, il cui finanziamento fu assicurato dalla precedente consiliatura, con l’inizio dei lavori avvenuto sotto l’attuale. Il consigliere ha poi rivendicato per sé il merito dei finanziamenti provinciali destinati alla riqualificazione delle arterie stradali, progetti che ha personalmente seguito e sviluppato con il supporto di altri amministratori. Tra questi, la risistemazione dell’intero tratto urbano della SP 65 a Petruro, e l’imminente intervento sulla SP 403 a Forino, una volta conclusi i lavori per la fibra ottica. Lanzetta ha inoltre rivelato di aver curato personalmente l’inserimento, per il prossimo anno – e in attesa solo di alcuni pareri dall’UTC di Forino – di un progetto da circa 1,5 milioni di euro per il ripristino della SP 239 (località Castello), della SP 207 (via Astolella) e della SP ex SS 88. Ha anche assicurato un monitoraggio costante sulla situazione della scuola a Petruro, con frequenti visite in Regione. Di contro, ha sollecitato il sindaco a chiarire perché un progetto per la rimozione della terra dall’ex area prefabbricati di Petruro sia bloccato da ben cinque mesi, senza alcuna soluzione, e ha pungolato Olivieri ricordandogli che non visita l’area da circa un anno e mezzo. Similmente, ha chiesto spiegazioni sul motivo per cui, in un anno e mezzo, il sindaco non sia riuscito ad avviare i lavori di pulizia delle vasche, nonostante i fondi fossero disponibili dal novembre 2019. Infine, Lanzetta ha domandato lumi sul “modus operandi” del sindaco per gli incarichi diretti, scelte che, a suo dire, vengono operate con criteri che non lo hanno mai convinto.
Concludendo, Lanzetta ha rievocato come, in seguito a una riunione di maggioranza dove aveva manifestato il proprio dissenso su svariati punti, ebbe un ulteriore confronto con il sindaco, alla presenza del consigliere Vottariello. In quella circostanza, ribadì con chiarezza le proprie intenzioni e dichiarò esplicitamente che, con un gruppo politico interno così profondamente diviso, non sussistevano più le premesse per proseguire la collaborazione. “Purtroppo,” ha chiosato Lanzetta, “devo constatare che, oltre all’arroganza, dimostra anche una spiccata propensione all’oblio.” Infine, replicando a una possibile allusione a un suo ruolo di “eterno secondo,” Lanzetta ha rassicurato Olivieri: “La prossima volta, non mi accontenterò di alcun ruolo secondario. Se oggi riveste la carica di sindaco, lo deve anche e soprattutto al sottoscritto e a coloro che, in quella celebre serata di tre anni fa, lo designarono come candidato.”
