L’Anomala Convergenza PD-M5S a Benevento: Unica in Campania e Oltre i Principi?

L’Anomala Convergenza PD-M5S a Benevento: Unica in Campania e Oltre i Principi?

L’inedita intesa politica tra il Partito Democratico e il Movimento Cinque Stelle, contrariamente a ogni aspettativa, trova la sua unica concretizzazione sul territorio campano proprio a Benevento. Tale accordo appare ancora più sorprendente poiché sembra ignorare persino i dettami statutari del Movimento, che escluderebbero categoricamente il supporto a un candidato di estrazione massonica. È d’altronde decisamente anomalo che si scelga di soprassedere sullo smacco subito a Roma, dove il M5S ha inflitto un duro colpo a esponenti di spicco del PD come Zingaretti e Letta. A livello nazionale, al momento, nessun altro capoluogo di provincia vede consolidarsi un’alleanza tra democratici e pentastellati, a riprova delle profonde e spesso inconciliabili divergenze programmatiche e ideologiche che storicamente separano le due forze.

Da parte nostra, non nutriamo alcuna preclusione pregiudiziale nei confronti di alcuno. Tuttavia, non siamo animati da un’urgenza incondizionata di stringere alleanze con i rappresentanti del Movimento Cinque Stelle di Benevento. Ci preme piuttosto sottolineare l’evidente incoerenza manifestata dai pentastellati beneventani che, spinti da un’accesa avversione politica verso il sindaco Mastella, non esitano a disattendere, senza il minimo scrupolo etico, principi fondamentali del loro stesso regolamento interno. Questo stesso regolamento, in passato, ha condotto persino all’espulsione di un parlamentare appena eletto per la sua appartenenza alla massoneria. La nostra posizione di non alleanza a Benevento assume per noi un’importanza cruciale e funge da riferimento anche per le prossime tornate elettorali negli altri Comuni campani.

In questo contesto, riteniamo indispensabile ottenere chiarimenti dai vertici regionali pentastellati, a partire dal ministro Di Maio, in merito a un’eventuale revisione della loro posizione sulla massoneria. Ci interroghiamo se tale orientamento sia mutato da un’iniziale condanna categorica a una più recente accettazione, considerando le ferme e reiterate critiche che hanno sempre rivolto alle logge massoniche. E non si venga a sostenere la distinzione secondo cui un conto sarebbe annoverare tra le proprie fila un candidato aderente alla massoneria, e cosa ben diversa invece sostenere un candidato sindaco con tale affiliazione. Questa pretesa indifferenza e giustificazione è per noi l’emblema di un’ipocrisia morale intollerabile.

Il divieto di affiliazione massonica è un principio fondativo del Movimento Cinque Stelle; spetta quindi a loro dimostrare rigore e coerenza. Se le loro convinzioni su questo tema sono mutate, così come hanno già palesato in questi anni con alleanze trasversali sia a destra che a sinistra, è doveroso che lo dichiarino in maniera franca e trasparente. È quanto affermato, attraverso una nota ufficiale, dalla segreteria regionale del movimento ‘Noi Campani’.