Benevento: Civico22 e la Necessità di un Nuovo Approccio per il Centrosinistra

Benevento: Civico22 e la Necessità di un Nuovo Approccio per il Centrosinistra

A seguito del mandato ricevuto il 24 gennaio dall’Assemblea degli iscritti, che ci ha incaricato come Segreteria politica di avviare il dialogo per la formazione di una coalizione di centrosinistra, Civico22 ha operato con tre chiari obiettivi. Nonostante la trasparenza che ha sempre caratterizzato il nostro movimento, abbiamo presto riconosciuto che le dinamiche sotterranee e le forze non ufficiali erano ben più influenti e attive di quelle manifeste ai tavoli di discussione della costituenda alleanza. Non abbiamo mai ritenuto problematico che le forze politiche conducessero incontri riservati per discutere del candidato sindaco – siamo civici, ma non ingenui. Tuttavia, era evidente che, una volta approvata una bozza di programma, si sarebbe giunti al punto cruciale: la scelta del candidato sindaco sarebbe avvenuta democraticamente, o era già stata decisa a maggioranza?

Di fronte all’emersione di tre nomi, uno dei quali ancora ufficioso, abbiamo proposto, in linea con quanto avviene in molte altre realtà italiane, un momento di alta democrazia e partecipazione popolare: le Primarie di coalizione. Il nostro intento era cristallino e comunicato a tutti: superare le logiche interne delle segreterie e le posizioni individuali, unendo il popolo del centrosinistra – oggi visibilmente diviso e alternativo all’attuale giunta mastelliana – in un evento democratico. L’idea era di coinvolgere sia il civismo che i partiti in una decisione pubblica e condivisa, garantendo al vincitore una legittimazione ampia e indiscussa. L’alternativa, ovvero una votazione a maggioranza, avrebbe significato una scelta imposta dal ceto politico esistente, un contesto dove sigle e partiti si moltiplicano e stratificano nel tempo, e in cui un soggetto civico come il nostro avrebbe avuto scarsissime possibilità di incidere su una decisione così vitale come quella del candidato sindaco.

Al tavolo erano presenti 15 entità politiche: quattro espressione del civismo e undici ramificazioni di partiti o esperienze consiliari. Tuttavia, nessuno può affermare con certezza quante liste elettorali fossero effettivamente rappresentate in quel consesso decisionale. Una cosa era inconfutabile: senza la presenza di Civico22 e di PER, il nome del candidato sindaco sembrava già definito; eravamo noi l’elemento di disturbo. I rapporti al tavolo erano improntati all’amicizia e alla reciproca stima, autentica e manifestata. Ma questo percorso non rispecchiava la visione di cambiamento che Civico22 aveva delineato e progettato in due anni di intenso lavoro. Quella che si stava configurando era una tradizionale coalizione elettorale per la città. Civico22 aspirava a una vera novità, ma persino le primarie, che per il centrosinistra dovrebbero essere una prassi consolidata, sono state rifiutate.

Restare al tavolo avrebbe significato acconsentire al vecchio schema delle forze che si uniscono solo per abbattere un avversario. Ma non potevamo farlo; non è questa la nostra vocazione politica. Continueremo a catalizzare energie per la costruzione di una nuova soggettività politica, saremo presenti alle prossime elezioni e facciamo i migliori auguri ai nostri nuovi competitor. Perché in politica, la vera competizione è sempre una sana cooperazione per il bene comune.