De Luca attacca il Reddito di Cittadinanza e innesca la polemica
Nel corso della sua abituale diretta del venerdì, il Governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha sferrato un duro attacco al Reddito di Cittadinanza, delineando scenari di “guerra aperta” politica. Il presidente ha innanzitutto annunciato l’imminente presentazione, martedì prossimo, di una proposta di legge regionale. Questa iniziativa legislativa mira a evitare l’interruzione dei lavori pubblici: qualora un ricorso al TAR venisse presentato da un partecipante ad una gara d’appalto già assegnata, l’esecuzione dell’opera non subirà alcuno stop. “Nel caso in cui il Tribunale Amministrativo Regionale dovesse dare ragione al ricorrente,” ha chiarito De Luca, “sarà previsto un risarcimento economico, ma il cantiere proseguirà senza interruzioni.”
Successivamente, il presidente ha spostato l’attenzione su tematiche quali l’emergenza Covid-19, l’andamento economico e il mercato del lavoro, esprimendo serie preoccupazioni. “Ho ricevuto conferme allarmanti,” ha dichiarato De Luca, “che numerosi esercizi commerciali, come bar e ristoranti, non riapriranno nemmeno quando le restrizioni lo consentiranno, a causa della cronica mancanza di personale, in particolare camerieri.” La difficoltà nel reperire lavoratori si estende anche alle attività stagionali, un problema già riscontrato lo scorso anno nell’industria conserviera.
De Luca ha individuato la radice di questa anomalia nel Reddito di Cittadinanza, definendolo uno dei suoi “risultati più paradossali.” Ha spiegato la sua tesi con un esempio lampante: “Se un individuo percepisce 700 euro al mese e integra tale somma con qualche lavoretto in nero, svanisce ogni incentivo ad alzarsi alle 6 del mattino per impiegarsi, ad esempio, in un’industria di trasformazione agricola.” Il governatore ha proseguito denunciando la proliferazione di “anomalie e vere e proprie truffe,” fenomeno purtroppo ricorrente in Italia, che finiscono per “danneggiare l’economia del nostro Paese.” De Luca ha infine ribadito la necessità di “garantire un sostegno economico a chi è in difficoltà e ai veri poveri,” sottolineando però l’importanza di concentrarsi sul reddito familiare e di “evitare l’assurdo di trovarci senza lavoratori stagionali.”
