La Caduta di un Ex Senatore: Sette Anni di Carcere per Legami con la Camorra e Appalti Truccati
Una condanna a sette anni di reclusione è stata pronunciata per Tommaso Barbato, ex senatore dell’Udeur, al termine del processo di primo grado denominato “Medea”. La vicenda giudiziaria ha messo in luce le profonde infiltrazioni del clan dei Casalesi negli appalti del settore idrico gestiti dalla Regione Campania. La sentenza è stata emessa dal collegio del tribunale di Napoli Nord, sotto la presidenza della giudice Domenica Miele.
Barbato, che all’epoca ricopriva la funzione di funzionario regionale proprio nel comparto idrico, è stato ritenuto colpevole di corruzione aggravata dal metodo mafioso. Non è la prima volta che l’ex parlamentare sale alla ribalta delle cronache: nel febbraio del 2008, divenne noto per un plateale sputo indirizzato al senatore Nuccio Cusumano, in un momento di alta tensione politica durante la mozione di sfiducia al governo Prodi.
Nel medesimo contesto processuale, l’imprenditore Giuseppe Fontana, considerato un elemento di spicco e vicino al clan di Michele Zagaria, ha ricevuto la pena massima prevista, pari a tredici anni e sei mesi. Durante il dibattimento è emerso come le aziende di Fontana si siano aggiudicate numerosi appalti regionali grazie alla complicità attiva di Barbato. In un ultimo tentativo di posticipare il verdetto, Fontana, tramite i suoi legali, aveva presentato un’istanza di ricusazione del collegio giudicante lo scorso 24 gennaio. Tuttavia, la Corte d’Appello di Napoli ha rigettato la richiesta, spianando la strada alla pronuncia della sentenza definitiva.
