L’Associazione Luca Coscioni a Telese Terme: Incontro e Mobilitazione per l’Eutanasia Legale e il Referendum
L’Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica porterà la sua voce a Telese Terme sabato 29 maggio, dalle ore 10:00 alle 13:30, con un banchetto informativo e per la raccolta firme. L’iniziativa, che si terrà in Piazza Minieri, si inserisce nel contesto della mobilitazione straordinaria nazionale in favore dell’Eutanasia Legale. All’evento prenderanno parte i delegati della provincia di Benevento, Maria Venditti e Antonio Troiano, affiancati dai consiglieri nazionali dell’Associazione, Rosa Criscuolo e Giuseppe Alterio.
Questa mobilitazione segue di poco la significativa sentenza del 28 aprile scorso, quando la Corte d’Appello di Genova ha assolto Marco Cappato e Mina Welby. Il tesoriere e la co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni erano stati accusati di istigazione e aiuto al suicidio dopo essersi autodenunciati per aver assistito Davide Trentini nel suo viaggio in Svizzera, dove ha potuto accedere al suicidio assistito. Tale gesto di disobbedienza civile mirava anche a evidenziare l’inerzia del Parlamento italiano.
Il legislatore italiano continua a trascurare il tema del fine vita, ignorando una proposta di legge di iniziativa popolare per la legalizzazione dell’eutanasia, sottoscritta da oltre 140.000 cittadini e depositata alla Camera dei deputati ben otto anni fa dall’Associazione Luca Coscioni. Il 2021 avrebbe potuto rappresentare un’occasione cruciale per colmare il vuoto normativo in materia, rispondendo all’esortazione della Corte Costituzionale che, già nel 2018, con la sentenza sul caso Dj Fabo-Cappato, aveva di fatto depenalizzato l’aiuto al suicidio. Invece, l’iter di un disegno di legge di iniziativa parlamentare – benché considerato carente e discriminatorio – si è nuovamente arenato alla Camera nei giorni scorsi, precludendo l’ultima possibilità di una normativa su questo fronte in questa legislatura, dopo che il testo di iniziativa popolare sull’Eutanasia Legale era già stato accantonato.
La volontà popolare è chiara: indagini demoscopiche recenti (fonte SWG 6/2019) rivelano che nove italiani su dieci sono favorevoli a forme di eutanasia legale. Negli ultimi vent’anni, i consensi sono aumentati di oltre il 30%, mentre i contrari si sono ridotti drasticamente, attestandosi a un esiguo 8%. In questo momento storico, è essenziale che la voce dei cittadini e dei malati risuoni forte per riaffermare il fondamentale principio della libertà di scelta nell’ordinamento italiano, garantendo che non sia punibile chi aiuta una persona consenziente a porre fine alla propria esistenza. Per questi motivi, l’Associazione Luca Coscioni è tornata nelle piazze italiane dal 14 al 16 maggio 2021, con una mobilitazione straordinaria focalizzata sull’Eutanasia Legale.
Ma l’impegno non si ferma qui: a partire dal 1° luglio, l’Associazione lancerà una campagna di raccolta firme per un referendum abrogativo parziale dell’articolo 579 del codice penale, relativo all’omicidio del consenziente. La proposta referendaria è stata depositata presso la Corte di Cassazione lo scorso 20 aprile e rappresenta l’unica via per introdurre nella legislazione italiana la possibilità per individui affetti da patologie irreversibili di porre fine alle proprie sofferenze.
Nel nostro ordinamento, l’assenza di una specifica menzione del termine “eutanasia” e di una disciplina penale che la proibisca espressamente, fa sì che la fattispecie di “omicidio del consenziente” (art. 579 c.p.) assuma un ruolo centrale nelle discussioni sulle scelte di fine vita. L’eutanasia attiva, intesa sul modello di paesi come l’Olanda o il Belgio, è attualmente preclusa in Italia. Sia la sua versione diretta – in cui è il medico a somministrare il farmaco su richiesta (ricadendo nell’Art. 579 c.p.) – sia quella indiretta – dove il soggetto agente prepara il farmaco che la persona assume autonomamente (ricadendo nell’Art. 580 c.p., istigazione e aiuto al suicidio) – sono vietate, fatta eccezione per le salvaguardie introdotte dalla Corte Costituzionale con la sentenza sul caso Cappato (che ha depenalizzato, a determinate condizioni, l’aiuto al suicidio). L’obiettivo del referendum parzialmente abrogativo dell’articolo 579 del Codice Penale è quindi quello di depenalizzare l’eutanasia, superando l’attuale divieto imposto da tale fattispecie.
