Giustizia: Barbaro (FDI) sollecita Cartabia su equo processo e attuazione della Direttiva UE
Il Senatore Claudio Barbaro, membro di Fratelli d’Italia, ha presentato un’interrogazione al Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, ponendo al centro del dibattito quelle che la Corte Europea di Giustizia ha definito le “croniche problematiche del sistema giudiziario italiano”. Queste criticità, già evidenziate dalla direttiva (UE) 2016/343 del Parlamento europeo e del Consiglio, includono diverse problematiche strutturali: una minore spettacolarizzazione da parte dei rappresentanti della magistratura, una più equilibrata parità tra accusa e difesa, una riduzione della subordinazione degli indagati nei confronti delle Procure, la persistente e inaccettabile lentezza dei procedimenti giudiziari e l’assenza di una netta distinzione di carriera tra pubblici ministeri e giudici.
Tale direttiva europea, emanata il 9 marzo 2016 con l’obiettivo di rafforzare specifici aspetti della presunzione di innocenza e il diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali, rivela una preoccupante lentezza nell’essere attuata. Nonostante siano trascorsi cinque anni dalla sua entrata in vigore, il testo stesso sottolinea il ritardo nell’adozione. L’articolo 11 della direttiva imponeva agli Stati membri di trasmettere alla Commissione, entro il 1° aprile 2020 e poi ogni triennio, i dati inerenti l’implementazione dei diritti che essa sancisce e prescrive, un obbligo che l’Italia sembra non aver pienamente rispettato.
Le condotte che non assicurano adeguate garanzie agli imputati non rappresentano soltanto una violazione di questa Direttiva comunitaria. Esse infrangono un vasto spettro di principi giuridici fondamentali, che trovano la loro origine nell’articolo 27 della Costituzione italiana — il quale statuisce che «l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva» — e si estendono agli articoli 47 e 48 della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea, all’articolo 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU), all’articolo 14 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici, e all’articolo 11 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Si tratta, dunque, di un’ampia lesione dei diritti fondamentali.
In virtù di tali premesse, il Senatore Barbaro sollecita il Ministro Cartabia ad un’accresciuta dedizione nel sorvegliare l’acquisizione e la trasmissione dei dati prescritti dalla Direttiva UE 2016/343. Chiede altresì se il Ministro intenda impiegare tutti i mezzi a sua disposizione, inclusi quelli di natura ispettiva e di supervisione, con l’intento di accertare e, ove necessario, sanzionare le condotte che contravvengono all’articolo 27 della Costituzione. Specificatamente, Barbaro richiede che le risultanze di tali verifiche siano comunicate agli organi competenti, ponendo un’attenzione particolare sulle dichiarazioni pubbliche di alcuni pubblici ministeri, le quali potrebbero compromettere il principio della presunzione di innocenza degli indagati.
