Via Libera Generale ai Vaccini: Da Dodici Anni in Su, con le Aziende in Campo

Via Libera Generale ai Vaccini: Da Dodici Anni in Su, con le Aziende in Campo

Entro sette giorni, l’accesso alla vaccinazione anti-COVID sarà esteso a ogni individuo a partire dai dodici anni di età. Questa imminente svolta, guidata dal Commissario straordinario Francesco Figliuolo, segna lo sblocco del piano vaccinale per la fascia adolescenziale e il definitivo superamento del precedente criterio basato sulle fasce d’età, un sistema già parzialmente aggirato da iniziative regionali come gli “Open day”. Il 3 giugno è la data fissata per l’avvio della campagna di massa, la cui ufficializzazione avverrà tramite una circolare del Commissario. Contestualmente, si darà il via alle somministrazioni anche all’interno di diverse realtà aziendali. Il vaccino destinato ai ragazzi, per il quale si attende lunedì il via libera dell’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) dopo il parere favorevole già espresso in queste ore dall’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), sarà quello prodotto da Pfizer.

Durante una visita in Umbria, il Generale Figliuolo ha evidenziato come gli adolescenti fossero già stati inclusi nel piano vaccinale di marzo, mirando a una popolazione di circa 2,3 milioni di giovani nella fascia d’età tra i 12 e i 15 anni. Per questa categoria, il vaccino previsto è quello di Pfizer. Al momento, la struttura commissariale non imporrà un percorso prioritario specifico per gli under 16; tuttavia, le singole amministrazioni regionali avranno la facoltà di definire le modalità di somministrazione, potendo ricorrere a centri vaccinali, farmacie, ambulatori pediatrici o medici di base. Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha sottolineato l’importanza di questa estensione, specialmente in vista della ripresa delle attività scolastiche a settembre. Di conseguenza, il Generale Figliuolo ha impartito una direttiva chiara e perentoria ai governatori regionali: assicurare la più ampia copertura vaccinale possibile per l’intera popolazione studentesca idonea, prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.

Mentre la campagna nazionale si espande, la Lombardia sta già pianificando una potenziale campagna per una terza dose nel periodo invernale, nell’ottica di contrastare le nuove varianti del virus. Figliuolo ha ribadito che, sebbene la platea dei vaccinabili si ampli notevolmente, saranno comunque disponibili circa venti milioni di dosi, mettendo in guardia i governatori contro una corsa ingiustificata all’accaparramento. Per massimizzare l’efficacia, il piano prevede di sfruttare ogni punto di somministrazione disponibile, inclusi i centri vaccinali allestiti direttamente dalle aziende.

Già nelle settimane precedenti, oltre 730 imprese avevano manifestato la propria disponibilità a partecipare attivamente alla campagna vaccinale una volta che il quadro normativo lo avesse permesso. L’implementazione pratica di queste strutture vaccinali interne sarà però definita a livello territoriale, conformemente ai rispettivi piani regionali e all’applicazione di un protocollo dettagliato. Tale protocollo offre ai datori di lavoro diverse opzioni: possono allestire postazioni di vaccinazione temporanee all’interno delle proprie sedi per i dipendenti interessati, oppure siglare accordi specifici con enti esterni o l’INAIL. Un aspetto importante del Protocollo riguarda la gestione del tempo: la vaccinazione potrà essere effettuata durante l’orario lavorativo, senza intaccare ferie o permessi.

All’interno dei diversi contesti regionali, alcune categorie lavorative sono identificate come prioritarie per la vaccinazione, tra cui i dipendenti di supermercati, del settore trasporti, della logistica, del turismo e, potenzialmente, anche professionisti come parrucchieri, estetisti e ristoratori. Il documento di riferimento stabilisce una classificazione basata su tre livelli, che prendono in considerazione la frequenza degli infortuni sul lavoro nelle aziende e, di conseguenza, il grado di esposizione al rischio di contagio. Un esempio concreto di questa iniziativa proviene dalla Campania, dove il gigante elettronico giapponese Hitachi ha avviato la vaccinazione dei suoi 1.500 dipendenti utilizzando un’unità mobile appositamente attrezzata per le somministrazioni.