Piccoli Borghi, Grande Impatto: L’Italia Ridisegna il Futuro con Transizione Ecologica e Digitale
Nonostante siano stati per molto tempo il fulcro dell’identità nazionale, i centri abitati di piccola dimensione in Italia hanno sofferto a lungo di marginalizzazione nell’agenda politica, con conseguenti carenze strutturali e digitali che alimentano un progressivo e apparentemente inarrestabile spopolamento. Sul fronte della connettività, in particolare, più di 2.100 dei circa 7.000 comuni italiani, la maggior parte dei quali situati nelle cosiddette “aree bianche”, godono ora di un servizio di connessione. Parallelamente, i lavori per la realizzazione della Banda Ultra Larga (BUL) sono in corso in altri 3.200 comuni, mirati a coprire le zone meno attrattive per gli investimenti di mercato, con previsione di completamento entro il 2023.
Eppure, questi insediamenti, che rappresentano il 72% delle municipalità italiane e sono custodi di un inestimabile patrimonio ambientale, storico e artistico, si stanno affermando sempre più come veri e propri laboratori di eccellenza per l’economia circolare, la democrazia energetica e l’innovazione sociale. Le numerose esperienze virtuose promosse dall’iniziativa “Voler Bene all’Italia” di Legambiente e Fondazione Symbola ne sono una chiara dimostrazione. Tali innovazioni, che spaziano dal Salernitano all’Avellinese, integrano le possibilità offerte dalle nuove tecnologie con un turismo più sostenibile, progetti di rigenerazione urbana, silvicoltura di precisione e modelli educativi inclusivi.
Per queste ragioni, l’associazione ambientalista, insieme a sindaci e comunità locali, ha lanciato un accorato appello al Governo Draghi. L’obiettivo è garantire che i borghi e le aree interne non siano lasciati indietro nella sfida per la ripartenza del Paese, assicurando una distribuzione equilibrata e un impiego oculato delle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per sostenere la duplice transizione ecologica e digitale.
La mobilitazione è già tangibile sul territorio. Mariateresa Imparato, presidente regionale di Legambiente, e Michele Buonomo, membro del direttivo nazionale, hanno visitato Scario, una frazione marina di San Giovanni a Piro, gioiello campano all’estremo sud, dove è in fase di attuazione un progetto di integrazione economica tra le aree costiere e collinari. Tra gli esempi virtuosi in Campania, va menzionato Cicerale, sede di un importante centro di ricerca sull’Autismo e di sperimentazioni avanzate in campo artistico e architettonico. Una delegazione di Legambiente si recherà inoltre a Torrioni, un piccolo comune avellinese, che ha avviato un progetto di compostaggio comunitario e sta recuperando un ecovillaggio con il coinvolgimento attivo dell’intera cittadinanza. Decine di altri comuni che hanno aderito all’appello di Legambiente si pongono come soggetti attivi di cambiamento, confidando che una parte delle risorse del PNRR possa aiutarli a invertire un secolare processo di spopolamento e denatalità che ne minaccia la sopravvivenza, nonostante la loro intrinseca resilienza e la capacità di generare semi fecondi per il futuro. Nel Salernitano, tra gli aderenti, figurano Radio Alfa, voce storica che dal Vallo di Diano raggiunge ormai tutta la Campania e la Basilicata, e il Mida (Musei Integrati dell’Ambiente), con il suo Museo del Suolo, unico in Italia e tra i pochi al mondo.
“La pandemia ha posto all’attenzione di tutti la necessità di ripensare l’utilizzo e la fruizione dei territori,” commenta Mariateresa Imparato. “Il PNRR rappresenta un’occasione irripetibile perché borghi e aree interne possano riacquistare la centralità che meritano, riequilibrando divari storici e dando nuovo slancio alla lotta contro la crisi climatica.” Imparato sottolinea inoltre che “i piccoli Comuni necessitano di risorse certe e politiche robuste per stimolare la rivoluzione energetica e l’economia circolare, promuovere il turismo di prossimità e la multifunzionalità dell’agricoltura, favorire una mobilità e una gestione forestale sostenibili, colmare il digital divide, semplificare le procedure per l’installazione della banda ultralarga e implementare l’agenda digitale. Queste sono le direttrici fondamentali per innescare processi innovativi e sostanziali.”
