L’Irpinia e il PNRR: Un Progetto per il Mezzogiorno tra Mediterraneo ed Europa

L’Irpinia e il PNRR: Un Progetto per il Mezzogiorno tra Mediterraneo ed Europa

Domani, 10 giugno, la CGIL di Avellino convocherà la sua dirigenza insieme ai delegati delle principali realtà produttive e delle leghe dei pensionati. L’incontro si terrà a partire dalle ore 10 presso il Centro Servizi ASI di Solofra e avrà come tema centrale “Parlare di Irpinia mediterranea ed Europea con il PNRR”.

Il Segretario Generale della CGIL Avellino ha illustrato gli obiettivi di questa iniziativa, che vedrà la partecipazione di figure di spicco come Nicola Ricci, Segretario Regionale della CGIL Campania, e Giuseppe Massafra della Segreteria Nazionale CGIL, responsabile delle politiche per il Mezzogiorno, dei fondi strutturali, della legalità, della sicurezza e del sistema degli appalti. Fiordellisi ha anticipato l’intenzione di ampliare e approfondire le tematiche cruciali relative allo sviluppo e all’utilizzo delle risorse, alle criticità esistenti e all’indispensabile coinvolgimento delle parti sociali nei processi decisionali.

Questa discussione si inserisce nel contesto del nuovo approccio dell’Unione Europea, che, attraverso vari strumenti di supporto come Next Generation EU, offre un’opportunità irripetibile. Si tratta di un’occasione da cogliere per definire grandi obiettivi capaci di offrire risposte a tutto il paese, in particolare per colmare il divario che ancora persiste tra il Sud Italia e le altre regioni, e al suo interno, tra le Aree Interne e le aree più sviluppate.

Le Aree Interne sono storicamente confrontate con sfide complesse, vecchie e nuove. L’attuale emergenza sanitaria ci impone di riflettere in modo unitario per pianificare il futuro, non solo in relazione a possibili future pandemie, ma anche sfruttando le nuove e “diverse” opportunità di sviluppo legate alla sostenibilità ambientale, all’impatto climatico zero e alle tecnologie digitali e ICT. La drammaticità della pandemia attuale cela quindi una nuova, ulteriore sfida per tutti: ripensare e riorganizzare gli spazi pubblici e urbani, i piccoli borghi, i servizi, la socialità, i luoghi di lavoro e domestici, con tutte le relative implicazioni socio-economiche.

È pertanto cruciale lavorare a un progetto complessivo per il nostro territorio, inserendolo in un contesto strategico e intraregionale. Per il Sud e le Aree Interne, la CGIL auspica il mantenimento dell’impegno da parte del Governo Nazionale a riconoscere una quota MINIMA del 36% della spesa corrente. Questa misura, unita al Recovery Plan (Next GEU), all’azione pubblica, alla gestione e fruibilità di “Spazi e Aree Pubbliche”, alla tutela ambientale e alla salvaguardia della salute dei cittadini – con un’attenzione particolare agli anziani, ai giovani, alle donne e ai lavoratori – permetterà di affrontare il prossimo futuro. L’obiettivo è favorire il ripopolamento dell’Appennino e delle Aree Interne del Sud, promuovendo un sistema “metropolitano” tra Roma-Napoli-Bari e un sistema di smistamento “interno” di merci e passeggeri che connetta Tirreno, Adriatico e Ionio. Ciò include la definizione della tratta elettrificata Salerno-Avellino-Benevento, il rafforzamento della tratta Benevento-Cancello, e la realizzazione del collegamento ferroviario Eboli-Calitri-Rocchetta Sant’Antonio.

La CGIL di Avellino è convinta che gli obiettivi di sviluppo economico e sociale della Campania non possano prescindere da un’autentica attenzione alle Aree Interne, coordinando anche le zone limitrofe, pur se appartenenti a province e regioni diverse, e allineandosi con altri Progetti Pilota. È essenziale risolvere al più presto la questione relativa al Progetto Pilota dell’Alta Irpinia. Si propone di partire dall’Area Vasta della Valle Ufita con la Stazione Hirpinia, concepita come Polo Logistico, per sviluppare progetti specifici inquadrati in una visione generale. Questa visione dovrebbe aprire le Aree Interne dall’Irpinia al Cilento, al Marmo Platano, al Vulture, alla Daunia, al Matese, superando le barriere geografiche dei monti Picentini, del Taburno o di Eboli. L’ambizione è definire opere primarie e secondarie attraverso una prospettiva ampia, che includa sia infrastrutture materiali (sistema idrico, assi viari e ferroviari intermodali, reti digitali, prevenzione del dissesto idrogeologico, tutela dei corpi idrici superficiali e sotterranei) sia immateriali (Scuola-Formazione, Sanità, Socio-Sanitario e Medicina Territoriale). Tali investimenti dovranno essere finanziati con risorse statali ordinarie, fondi europei 21/27 e le risorse esecutive del Recovery Plan.

Con questa prima iniziativa, la CGIL di Avellino intende agire e esercitare la propria funzione di rappresentanza. In questa fase ancora emergenziale dovuta alla pandemia, non possiamo permettere il passaggio a una crisi sociale causata da licenziamenti e dalla mancata riforma degli ammortizzatori sociali. L’urgenza per l’intera Campania e per il Mezzogiorno è di utilizzare le risorse per generare Lavoro Dignitoso e uno sviluppo ambientalmente sostenibile. È fondamentale che gli strumenti, anche quelli più innovativi, rispondano a criteri e obiettivi condivisi. Non accetteremo esclusioni e siamo pronti, anche unitariamente, a portare avanti le nostre proposte per dare risposte concrete a giovani, donne, lavoratori e pensionati. Saremo in prima linea, nel merito delle questioni, per ridurre le disuguaglianze sociali ed economiche, ricorrendo anche alla mobilitazione se le nostre ragioni dovessero restare inascoltate.