Avellino: La Nuova Stazione Mobile ARPAC a Monteforte Irpino Intensifica lo Studio dell’Aria nella Conca Irpina
L’attivazione di una postazione di rilevamento della qualità dell’aria nel comune di Monteforte Irpino segna un passo avanti nell’analisi delle modalità con cui gli agenti inquinanti si diffondono nel territorio circostante Avellino. Questa iniziativa, promossa dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Campania (ARPAC), risponde alle problematiche evidenziate nel 2020 riguardo ai livelli di PM10 nel capoluogo irpino, inserendosi in una strategia più ampia mirata a comprendere la distribuzione degli inquinanti su scala comprensoriale.
Tradizionalmente, la città di Avellino si avvale di due stazioni fisse nel centro urbano e di un’ulteriore unità nei pressi dell’impianto STIR di Pianodardine, nella zona industriale periferica, per il controllo ordinario della qualità dell’aria. Tuttavia, nel corso del 2021, l’ARPAC ha ampliato le sue indagini attraverso una serie di campagne straordinarie, impiegando laboratori mobili in diverse municipalità, tra cui Mercogliano, Atripalda e, più recentemente, Monteforte. Ulteriori interventi sono previsti in altre località del comprensorio, in sinergia con le amministrazioni locali.
Questa mattina, un incontro con la stampa si è svolto presso il laboratorio mobile, strategicamente posizionato vicino all’Istituto Comprensivo Aurigemma. Presenti il Sindaco di Monteforte, Costantino Giordano, e il Direttore Generale dell’ARPAC, Stefano Sorvino, che ha illustrato gli obiettivi della campagna. Sorvino ha dichiarato che “il laboratorio mobile di Monteforte proseguirà le sue attività per diverse settimane, con l’intento di fornire un’analisi approfondita delle concentrazioni delle principali sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera locale. In questo periodo dell’anno, prevediamo una riduzione della presenza di polveri sottili rispetto ai valori invernali. È fondamentale sottolineare che le problematiche legate al particolato non sono un’esclusiva di Avellino e della sua area metropolitana, bensì si manifestano in svariate zone della Campania e del paese. Ciononostante, questa specifica area rimane sotto particolare osservazione a causa della sua peculiare conformazione geografica a conca, che tende a ostacolare la dispersione degli inquinanti atmosferici.”
Giuseppe Onorati, responsabile della UOC Reti di monitoraggio e Cemec, ha precisato che “il sistema di monitoraggio permanente attivo nella città di Avellino è pienamente conforme alle normative vigenti. Tuttavia, si è manifestata la necessità di un’analisi più approfondita dell’inquinamento atmosferico, spingendoci a condurre indagini supplementari nei comuni che compongono l’anello urbano del capoluogo.” Onorati ha poi dettagliato che “l’unità mobile installata a Monteforte è attrezzata per misurare le concentrazioni di particolato fine (PM10 e PM2.5), oltre a gas quali monossido di carbonio e biossido di azoto, tutti comunemente associati ai processi di combustione. Sebbene il laboratorio sia operativo solo da pochi giorni, rendendo prematura un’analisi definitiva dei dati, le rilevazioni iniziali suggeriscono concentrazioni di polveri sottili leggermente inferiori rispetto a quelle registrate nel centro di Avellino. È cruciale comprendere che la questione delle polveri sottili non si circoscrive a specifiche vie del centro cittadino; le nostre ricerche stanno piuttosto confermando la natura di ‘problema di area vasta’, con significative fluttuazioni sia a livello geografico che stagionale. L’inverno rappresenta il periodo più critico per il PM10, influenzato in modo determinante dai sistemi di riscaldamento domestico. Storicamente, abbiamo anche rilevato picchi di PM10 a fine estate, coincidenti con le pratiche di bruciatura di residui agricoli, sebbene questi picchi siano generalmente meno intensi rispetto a quelli osservati durante i mesi invernali.”
