Il Ministero della Salute Dà il Consenso al Mix di Vaccini: La Campania Guida l’Adozione della Nuova Linea, in un Contesto di Riaperture e Bilancio Epidemiologico.
Il Ministero della Salute ha ufficialmente concesso il proprio assenso alla strategia di vaccinazione eterologa, una decisione che trova immediata applicazione in diverse regioni italiane. Tra queste, la Campania ha prontamente adeguato la propria pianificazione, segnando una svolta significativa nella campagna vaccinale. Questa scelta giunge in un momento cruciale, mentre il Paese si prepara a un’ampia riapertura e la gestione dei vaccini continua a essere oggetto di dibattito.
La necessità di ricorrere a un approccio con dosi eterologhe è emersa a seguito delle recenti indicazioni che hanno ristretto l’utilizzo del vaccino AstraZeneca agli individui con più di 60 anni, rendendo indispensabile una riconsiderazione delle seconde somministrazioni per chi aveva già ricevuto la prima dose del farmaco anglo-svedese. In risposta a queste complessità, il commissario straordinario Francesco Figliuolo ha delineato un piano d’azione volto ad attenuare le problematiche per i cittadini. “Siamo impegnati in una fase di revisione della programmazione insieme alle Regioni, fornendo supporto attivo per la riorganizzazione delle prenotazioni e impiegando riserve strategiche per equilibrare la distribuzione delle dosi”, ha dichiarato Figliuolo, precisando che tali misure hanno già interessato undici regioni, alleviando i disagi riscontrati. Parallelamente, si sta valutando la possibilità di anticipare le consegne di vaccini Pfizer e Moderna, originariamente previste per il terzo trimestre, con l’obiettivo di rifornire tempestivamente i centri di somministrazione e sostenere l’ambizioso traguardo dell’immunità di gregge entro il mese di settembre.
Questo mutamento di rotta è stato particolarmente evidente in Campania, dove il presidente Vincenzo De Luca ha compiuto una netta inversione di marcia. Dopo aver inizialmente espresso riserve sulla somministrazione di AstraZeneca e Johnson & Johnson a prescindere dall’età, ha successivamente allineato la policy regionale alle raccomandazioni nazionali, limitando l’uso di tali vaccini agli individui con meno di 60 anni. A pesare su questa decisione ha contribuito significativamente una comunicazione ufficiale del Ministero della Salute, inviata in risposta a una “nota tecnica” della Regione. Il documento ministeriale ha citato studi clinici condotti in Spagna e Inghilterra, evidenziando “informazioni rassicuranti circa l’efficacia (confermata da una buona risposta anticorpale) e la sicurezza (in termini di tollerabilità degli effetti collaterali)” del regime di vaccinazione eterologa.
La gestione delle indicazioni sui vaccini ha tuttavia generato tensioni tra governo centrale e amministrazioni locali. Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni, ha espresso preoccupazione per una “comunicazione convulsa” che rischia di compromettere la fiducia nella campagna. “La disorganizzazione non è imputabile alle Regioni, ma piuttosto agli organismi regolatori, i quali hanno reiteratamente modificato le linee guida relative ad AstraZeneca, indicandolo prima per gli under 55, poi per tutti e infine solo per gli over 60”, ha rimarcato Fedriga, chiedendo chiarezza. Giovedì è previsto un incontro tra le Regioni, dove, sebbene l’ordine del giorno riguardi temi ordinari, è quasi certo che si tornerà a discutere delle strategie vaccinali e delle relative problematiche.
In questo scenario di adattamenti strategici, l’Italia si avvia verso una fase di quasi totale riapertura delle attività nelle cosiddette “zone bianche”. L’implementazione del Green Pass, il certificato verde digitale, è ormai imminente e potrebbe essere introdotto nel Paese prima della scadenza di luglio, quando è atteso il passaporto vaccinale europeo per facilitare la libera circolazione tra gli Stati membri. Un Consiglio dei Ministri potrebbe riunirsi già questa settimana per definire e perfezionare la bozza del decreto che istituirà il nuovo lasciapassare.
L’ultimo bollettino epidemiologico, diffuso dal Ministero della Salute, rivela un andamento altalenante, sebbene con segnali complessivamente incoraggianti. Nelle ultime 24 ore, sono stati registrati 1.255 nuovi contagi da coronavirus a livello nazionale, un incremento rispetto ai 907 del giorno precedente. Le vittime giornaliere sono state 63, un dato superiore alle 36 riportate il giorno prima. Il numero di test diagnostici (molecolari e antigenici) eseguiti nello stesso periodo ha raggiunto quota 212.112, rispetto ai 79.524 di ieri. Di conseguenza, il tasso di positività ha registrato un calo, attestandosi allo 0,6% dall’1,1% del giorno precedente. Parallelamente, continua il calo dei ricoveri ospedalieri. I pazienti in terapia intensiva per Covid-19 sono 504, con una diminuzione di 32 unità rispetto al bilancio tra ingressi e uscite del giorno precedente. Gli ingressi giornalieri in terapia intensiva sono stati 26 (contro gli 11 di ieri). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari ammontano a 3.333, segnando un decremento di 132 unità rispetto al giorno precedente.
