Italia: L’Obbligo di Mascherina All’Aperto Verso la Fine Imminente

Italia: L’Obbligo di Mascherina All’Aperto Verso la Fine Imminente

Un’aria di profondo cambiamento si respira in tutta Italia: con quasi l’intera nazione prossima all’ingresso nelle “zone bianche” a basso rischio e l’eliminazione del coprifuoco, l’ultimo e più visibile simbolo della pandemia – l’obbligo di indossare coperture facciali all’aperto – appare ormai prossimo alla revoca. Sebbene la data definitiva per questa decisione molto attesa non sarà stabilita prima della prossima settimana, in attesa del parere formale del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) al Governo, il percorso verso una normalità meno stringente sta chiaramente accelerando.

Questo ritorno graduale alla quasi normalità si estende anche ai mezzi di trasporto pubblico, dove in alcune regioni già in zona bianca, come Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte, la capienza dei bus è già stata ampliata dal 50% all’80%. Tuttavia, il dibattito nazionale si concentra primariamente sulla “necessità di definire le modalità e i termini della persistenza dell’obbligo di indossare i dispositivi di protezione delle vie respiratorie all’aperto”. Dopo l’annuncio del Premier Mario Draghi, che aveva preannunciato la richiesta di una valutazione al CTS, è stato lo stesso Ministro della Salute, Roberto Speranza, a sollecitare formalmente agli scienziati un parere ufficiale e definitivo. Gli esperti si riuniranno la prossima settimana per un primo confronto, sebbene non sia ancora chiaro se ne emergerà già un consenso unanime.

Per quanto riguarda la cessazione dell’obbligo di mascherina – per ora limitatamente agli spazi all’aperto dove è garantito il distanziamento, e non in situazioni di affollamento – circolano diverse possibili date. Si sta rafforzando il fronte di coloro che spingono per un’abolizione a inizio luglio, forse già il 5, o comunque entro il 12 del prossimo mese. L’ipotesi è quella di accelerare i tempi della decisione, ma permangono forti elementi di cautela a causa della diffusione delle varianti, su cui si avranno maggiori certezze solo nelle prossime settimane. Sembra però assodato che si potrà fare a meno della mascherina solo in luoghi a cielo aperto e dove non vi sia rischio di assembramento; in caso contrario, l’utilizzo resterà imprescindibile.

Pressioni indirette sulla questione sono giunte negli ultimi giorni anche da provvedimenti analoghi annunciati o già in vigore all’estero. In Spagna, l’obbligo verrà meno dal 26 giugno, mentre in Francia è stato abrogato dallo scorso giovedì. Diversamente, in Belgio, Olanda, Austria, Svizzera e in alcuni stati della Germania, così come nel Regno Unito, l’imposizione di tale obbligo non è mai avvenuta.

Il Comitato Tecnico Scientifico è chiamato a esprimersi anche sull’apertura delle discoteche, un tema sul quale, dopo un primo incontro, il CTS si è riservato di approfondire ulteriormente. Anche questa riapertura potrebbe essere autorizzata dal Governo a partire da inizio luglio, con l’obbligo tassativo del green pass.

In attesa che anche la Val D’Aosta si aggiunga il 28 giugno al resto del Paese in zona bianca, da lunedì prossimo Basilicata, Calabria, Campania, Marche, Provincia di Bolzano, Sicilia e Toscana entreranno nella fascia di rischio più bassa. Con l’avvio della stagione turistica, alcuni governatori stanno già predisponendo misure preventive contro le mutazioni virali: ricordando le direttive nazionali, il presidente della Puglia, Michele Emiliano, ha chiarito che “per l’estero ci sono misure severissime per chi viene da Paesi che hanno una recrudescenza di varianti”. Proprio da lunedì prossimo – secondo l’ordinanza del Ministro Speranza – chi arriverà dal Regno Unito, dove la variante Delta è dilagante, dovrà sottoporsi a una quarantena di cinque giorni. La misura scatterà il 21 giugno, appena qualche ora dopo l’arrivo a Roma di migliaia di tifosi gallesi per assistere alla partita degli Europei di calcio contro gli Azzurri.

Le minacce del virus, tuttavia, non provengono unicamente dall’estero. Nel carcere di Taranto è stato identificato un focolaio che ha coinvolto 34 detenuti, una situazione che ha richiesto lo screening delle 670 persone ristrette nella stessa struttura. Riguardo alla campagna vaccinale, il generale Francesco Figliuolo ha assicurato che “le consegne di dosi Pfizer previste per il mese di luglio, sebbene leggermente inferiori alle aspettative, sono sostanzialmente in linea con le previsioni. Non vanno confrontate con quelle di giugno, che includevano anticipi di forniture. Per questo, la quantità complessiva di vaccini disponibile entro settembre consentirà comunque di raggiungere l’obiettivo di immunizzare nei tempi previsti l’80% della platea dei vaccinabili”.