Roma, il SAPPE alza la voce: Successo per la mobilitazione che chiede maggiore tutela per la Polizia Penitenziaria
Si è conclusa con notevole risonanza e una partecipazione significativa, seppur nel rispetto delle restrizioni imposte dalla situazione epidemiologica, la manifestazione organizzata questa mattina dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) a Roma, davanti al Ministero della Giustizia, in via Arenula. Gli agenti, muniti di mascherine sindacali e mantenendo il distanziamento sociale, hanno rivolto un pressante appello alla Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, affinché si impegni in modo decisivo per garantire maggiori tutele e salvaguardie al personale del Corpo.
Il SAPPE è sceso in piazza per denunciare le gravi e crescenti violenze subite dagli operatori nelle carceri italiane. I poliziotti penitenziari sono sempre più spesso oggetto di aggressioni, minacce, ferimenti, contusioni e percosse da parte dei detenuti. Il sindacato ha fortemente criticato la percepita mancanza di provvedimenti efficaci da parte del Ministero della Giustizia in materia di ordine e sicurezza all’interno degli istituti, evidenziando una presunta carenza di visione progettuale sull’esecuzione della pena e sul ruolo dei Baschi Azzurri in questo contesto. Un ulteriore motivo di forte disappunto è stata la decisione ministeriale di costituirsi parte civile in un procedimento giudiziario in corso a San Gimignano che vede coinvolti alcuni agenti.
I dati sulla situazione carceraria italiana sono allarmanti: al 31 maggio scorso, le prigioni del Paese ospitavano 53.660 detenuti, a fronte di una capienza regolamentare di poco meno di 50.000 posti. In questo scenario di sovraffollamento, gli episodi critici a danno degli appartenenti alla Polizia Penitenziaria hanno registrato un incremento spaventoso.
Un momento di apprezzamento è giunto dall’incontro con il Sottosegretario alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, e il Capo dell’Amministrazione Penitenziaria, Bernardo Petralia, che sono scesi in piazza per confrontarsi con i manifestanti. “Le loro dichiarazioni sono state inequivocabili e nette: siamo al vostro fianco perché la protesta del SAPPE, composta e civile, è fondata su valide ragioni di tutela e sicurezza di cui il Governo deve farsi portavoce. Ora ci aspettiamo interventi concreti”, ha affermato un portavoce del sindacato.
Il SAPPE ha ribadito che il personale di Polizia Penitenziaria è esausto di subire umiliazioni quotidiane a causa di un’amministrazione percepita come indifferente al benessere dei propri uomini e donne. Nonostante le limitazioni dovute all’emergenza Covid-19, la manifestazione ha visto la partecipazione di colleghe e colleghi da ogni angolo d’Italia, tutti uniti nel denunciare una “situazione assurda” che vede il paradosso di agenti aggrediti e denunciati, mentre ai detenuti verrebbero riservate eccessive attenzioni. Pur rinnovando la fiducia nella magistratura, il sindacato ha sottolineato l’inaccettabilità di un’immagine delle carceri italiane come “luoghi oscuri” dove ogni tipo di evento è possibile. Hanno presenziato all’evento anche il Senatore Maurizio Gasparri (Forza Italia) e il Deputato Jacopo Morrone (Lega Salvini Premier).
