Caos legislativo e ridondanza: la controversia sul Ddl Zan
Vorrei esprimere la mia posizione riguardo alla protratta controversia che circonda il Disegno di Legge Zan. Pur non possedendo le competenze specifiche per analizzarne i dettagli giuridici, desidero comunque sottolineare la mia percezione di questa proposta normativa. A mio avviso, il testo legislativo in questione risulta privo di reale necessità e ridondante. Le persone omosessuali beneficiano infatti già di tutele legali rafforzate grazie a disposizioni penali aggravanti, già integrate nel nostro ordinamento, in particolare attraverso la cosiddetta Legge Mancino. Introdurre una nuova normativa, in un panorama legislativo già complesso come quello italiano, non farebbe che generare ulteriore confusione e disorientamento tra i cittadini.
Gran parte delle forze politiche di sinistra avrebbe potuto risparmiarci questa accesa agitazione politico-sociale e religiosa. Viene spontaneo interrogarsi se tale iniziativa non sia, in realtà, una semplice mossa di propaganda politica. Tuttavia, in un sistema giuridico basato sullo stato di diritto, ritengo fondamentale che ogni individuo sia libero di manifestare le proprie opinioni. Appare quindi inappropriato voler silenziare la Santa Sede su una questione di tale portata. È imperativo non dimenticare che i Patti Lateranensi devono essere rispettati, e di conseguenza, è essenziale considerare anche la prospettiva della Chiesa. Ciò che mi circonda in questo dibattito sono unicamente dispute improduttive e sterili contese.
