Benevento: L’Assessore Serluca Fa Chiarezza sui Debiti e le Origini del Dissesto Comunale

Benevento: L’Assessore Serluca Fa Chiarezza sui Debiti e le Origini del Dissesto Comunale

In risposta alle cifre recentemente circolate riguardo le passività riscontrate dalla Commissione Straordinaria di Liquidazione, si rende necessario precisare che la normativa definisce con chiarezza la procedura per la costituzione della massa passiva e le tipologie di debiti ammissibili, così come le modalità per la presentazione del piano di risanamento. Attualmente, né la massa debitoria complessiva risulta essere stata ufficialmente definita, né il piano è stato depositato. Di conseguenza, la priorità è verificarne la veridicità dei dati che sono stati resi pubblici.

È altresì fondamentale richiamare alla memoria un periodo non troppo distante, quando l’amministrazione precedente aveva richiesto e ottenuto anticipazioni di liquidità superiori a 30 milioni di euro per saldare debiti considerati certi, liquidi ed esigibili. Un recente parere del Ministero dell’Interno ha poi specificato che tali importi devono essere inclusi nel computo del debito del dissesto.

A ciò si aggiunge che nel 2014, la Corte dei Conti aveva già respinto il Piano di riequilibrio presentato dalla precedente gestione, evidenziando una situazione finanziaria estremamente grave e complessa. La Corte, dopo averne valutato l’inadeguatezza ai fini del risanamento con le procedure ordinarie, concedeva al Consiglio un termine massimo di venti giorni per deliberare il dissesto, evento accaduto appena un anno e mezzo prima dell’insediamento dell’attuale giunta. Va inoltre ricordato che, appena due mesi prima dell’insediamento della nostra amministrazione, il Consiglio Comunale precedente aveva approvato ulteriori debiti fuori bilancio per quasi 19 milioni di euro, a cui si sommano altri 3,5 milioni ancora da riconoscere, dimostrando l’enorme passivo accumulato prima del nostro arrivo.

Le relazioni dei dirigenti e l’accurata analisi del Collegio dei Revisori hanno fornito un solido supporto alla dichiarazione di dissesto. Queste evidenze hanno dimostrato l’esistenza di presupposti che, una volta accertati, impongono all’ente di procedere con tale dichiarazione, escludendo qualsiasi margine di scelta o valutazione discrezionale. È quindi chiaro, ancora una volta, che le circostanze che ci hanno spinto a dichiarare il dissesto erano inequivocabili e continuano a essere costantemente confermate.

A tutto questo si aggiunge un considerevole indebitamento pregresso, le cui rate e relativi interessi continuano a essere onorati dall’Ente, comprimendo significativamente le spese correnti e limitando drasticamente le nostre capacità di spesa. Sottoporsi alla rigorosa procedura del dissesto implica per l’amministrazione un profondo sacrificio in termini di autonomia gestionale e un irrigidimento delle proprie operazioni. È, tuttavia, un atto di profonda responsabilità intrapreso per il benessere complessivo della città. Attendiamo ora che la Commissione completi il proprio incarico e renda note le sue risultanze secondo le modalità e le forme previste.