Mensa a Napoli, la rabbia delle mamme: “Cibo scadente e orari assurdi, i nostri figli non mangiano”
Mensa scolastica - pexels - retesei
A Napoli, nel quartiere di Fuorigrotta, le mamme degli alunni dell’Istituto Comprensivo Minniti-Zanfagna sono scese in strada per protestare contro la qualità del cibo servito nella mensa scolastica.ù
Una protesta nata dal basso, ma che in pochi giorni ha fatto molto rumore, mettendo in evidenza problemi che toccano tante famiglie e scuole della città. Le mamme raccontano di pasti serviti in condizioni inaccettabili: pomodori con germogli, alimenti dall’aspetto poco fresco e porzioni che lasciano a desiderare.
Alcune hanno mostrato fotografie e segnalazioni sui social, chiedendo controlli immediati. Il punto non è solo il gusto dei piatti, ma la sicurezza e la qualità di ciò che finisce nei piatti dei bambini. «Non possiamo accettare che a scuola venga servito cibo che noi non daremmo mai ai nostri figli a casa», ha detto una delle mamme presenti al presidio davanti all’istituto.
A far crescere la preoccupazione è stato anche un episodio grave: un bambino allergico ha accusato vomito e diarrea dopo aver mangiato in mensa. La madre ha denunciato che le sue esigenze alimentari non sarebbero state rispettate. Un fatto che, se confermato, evidenzierebbe carenze non solo nella qualità del cibo, ma anche nella gestione delle diete speciali e dei controlli sanitari.
Le famiglie chiedono chiarezza e interventi immediati. Vogliono ispezioni da parte dell’ASL e dei NAS, trasparenza sulla provenienza e la qualità dei prodotti, e soprattutto più controllo sul lavoro della ditta che gestisce il servizio. A loro fianco si sono schierati anche alcuni rappresentanti politici locali, tra cui il deputato Francesco Emilio Borrelli e alcuni membri di Europa Verde, che hanno chiesto di verificare se l’azienda appaltatrice stia rispettando i requisiti previsti dal contratto.
Commissione mensa cercasi
Hanno inoltre proposto di istituire una commissione mensa composta da genitori, scuola e Comune, per monitorare la situazione in modo costante e indipendente.
Questa vicenda ha riportato alla luce un problema strutturale che riguarda molte città italiane: quando i servizi pubblici vengono affidati a ditte esterne, spesso mancano controlli efficaci e continui. I bandi di gara garantiscono solo in teoria qualità e trasparenza, ma nella pratica, senza una vera vigilanza, il rischio di disservizi e inefficienze è sempre dietro l’angolo.

La mensa scolastica è importante
La mensa scolastica, però, non è un servizio secondario. È un momento educativo, sociale e di benessere. Un pasto equilibrato e sicuro contribuisce alla crescita dei bambini tanto quanto le lezioni in classe. Per questo, le famiglie chiedono di non essere più lasciate sole: vogliono essere ascoltate e coinvolte nel controllo della qualità del servizio.
La protesta di Fuorigrotta, dunque, va ben oltre i confini del quartiere. È un segnale forte che arriva da genitori stanchi di dover scegliere tra mandare i figli a mensa o prepararli da casa. Una richiesta di dignità e responsabilità che chiama in causa non solo l’azienda fornitrice, ma anche le istituzioni. Perché garantire ai bambini un pasto buono, sano e sicuro non dovrebbe essere un privilegio, ma un diritto fondamentale di ogni studente.
