Boscoreale, 18enne ucciso in piazza: fermati due ragazzi dopo essersi consegnati ai carabinieri

Fucile - pexels - retesei

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Una tranquilla domenica pomeriggio si è trasformata in tragedia a Boscoreale, alle porte di Napoli. In piazza Pace, cuore del paese, un ragazzo di soli 18 anni, Pasquale Nappo, è stato raggiunto da un colpo di pistola

Un colpo che purtroppo non gli ha lasciato scampo. La notizia ha sconvolto l’intera comunità, lasciando dietro di sé dolore, rabbia e tante domande ancora senza risposta.

Secondo quanto ricostruito dai carabinieri e riportato da Sky TG24, due giovani di 18 e 23 anni si sono presentati spontaneamente alle forze dell’ordine dopo che la procura di Torre Annunziata aveva emesso nei loro confronti un provvedimento di fermo. Gli inquirenti ritengono che uno dei due sia l’autore materiale del colpo mortale. Alla base della sparatoria ci sarebbe una lite scoppiata una settimana prima, che sarebbe poi degenerata fino a trasformarsi in un regolamento di conti.

Dalle prime indagini emerge che i due ragazzi sarebbero arrivati in piazza Pace a bordo di uno scooter, armati e pronti a vendicarsi. Avrebbero affrontato Pasquale e, dopo poche parole, sarebbe partito lo sparo fatale. Gli amici del giovane hanno tentato disperatamente di soccorrerlo, trasportandolo all’ospedale di Castellammare di Stabia, ma per lui non c’è stato nulla da fare.

La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha assunto il coordinamento dell’inchiesta, ipotizzando che dietro all’omicidio possano esserci motivi legati alla criminalità organizzata. Pasquale, secondo gli investigatori, era un ragazzo incensurato ma gravitava in un contesto in cui lo spaccio e le tensioni tra gruppi giovanili non sono purtroppo rari. I due fermati avrebbero ammesso di aver sparato, ma parlano di una “vendetta”, negando di aver voluto uccidere.

Un clima di sgomento e paura

Intanto a Boscoreale si respira un clima di sgomento e paura. Il sindaco ha espresso il proprio dolore per l’accaduto, sottolineando come sia “inaccettabile che dei ragazzi così giovani finiscano coinvolti in simili episodi di violenza”. Anche la famiglia di Pasquale è distrutta: il padre ha raccontato che suo figlio “era un ragazzo tranquillo, lavorava e cercava di costruirsi un futuro onesto”.

L’episodio, tuttavia, solleva un tema più ampio. Non si tratta solo di un fatto di cronaca, ma del riflesso di un disagio sociale profondo, che coinvolge molti giovani delle periferie campane. La facilità con cui si impugnano le armi, la logica della vendetta e la mancanza di prospettive contribuiscono a creare un terreno fertile per la violenza.

Manette - pexels - retesei
Manette – pexels – retesei

Servono politiche educative e sociali

Questa tragedia ricorda quanto sia urgente intervenire non solo con la repressione, ma anche con politiche educative e sociali capaci di offrire alternative concrete ai ragazzi. Le indagini chiariranno le responsabilità e le dinamiche precise, ma una cosa è certa: la morte di Pasquale Nappo rappresenta una ferita profonda per Boscoreale, un monito che non può essere ignorato.

La speranza è che da questo dolore nasca un impegno collettivo per ricostruire fiducia e sicurezza, affinché la piazza in cui Pasquale ha perso la vita torni a essere un luogo di incontro, non di sangue.