Allarme sanitario, i vaccini non funzionano più: scoperte 7 mutazioni del virus | Casi in forte crescita: scenario che preoccupa gli esperti
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Il virus dell’influenza stagionale torna a far paura. L’Istituto Superiore di Sanità e diversi centri europei di ricerca segnalano la presenza di nuove varianti del ceppo H3N2, caratterizzate da sette mutazioni genetiche che potrebbero ridurre l’efficacia dei vaccini attualmente in uso.
Secondo quanto emerge dalle ultime analisi, il virus influenzale ha subito un’evoluzione più rapida del previsto, con modifiche strutturali nella proteina dell’emagglutinina, quella su cui si basa la risposta immunitaria indotta dal vaccino. Questo significa che, sebbene il vaccino continui a offrire una certa protezione, la sua efficacia nel prevenire l’infezione si riduce sensibilmente, soprattutto nei soggetti più fragili come anziani e persone con patologie croniche.
Il Ministero della Salute e l’OMS monitorano la situazione con attenzione, poiché in alcune regioni italiane i contagi sono già in crescita anticipata rispetto agli anni precedenti. L’arrivo del freddo e la maggiore circolazione di persone negli spazi chiusi favoriscono la diffusione del virus, che in questa nuova forma si mostra più resistente e capace di provocare sintomi intensi, anche in chi ha ricevuto la vaccinazione stagionale.
Le nuove mutazioni e i sintomi osservati
Le sette mutazioni identificate nel ceppo H3N2 interessano parti del virus che ne aumentano la capacità di aggirare le difese immunitarie. Gli esperti sottolineano che non si tratta di un ceppo completamente nuovo, ma di una variante “driftata”, cioè modificata gradualmente, come spesso avviene con l’influenza. Tuttavia, la velocità con cui il virus si è evoluto ha colto di sorpresa molti laboratori, che ora stanno lavorando per aggiornare i futuri vaccini in vista della stagione 2026.
I sintomi riportati sono quelli tipici dell’influenza, ma più intensi: febbre alta, dolori articolari, spossatezza e tosse persistente. In molti casi si osserva anche un prolungamento della convalescenza, con stanchezza e fiato corto che possono durare diversi giorni. Gli esperti raccomandano attenzione ai soggetti a rischio, invitando chi presenta sintomi gravi a consultare il proprio medico e a non trascurare il riposo e l’idratazione.

Prevenzione e aggiornamento dei vaccini
Nonostante la minore efficacia, le autorità sanitarie ribadiscono l’importanza della vaccinazione antinfluenzale, che continua a rappresentare la forma di protezione più efficace per ridurre le complicanze. “Il vaccino resta utile perché, anche in presenza di mutazioni, attenua i sintomi e abbassa il rischio di ospedalizzazione”, spiegano gli esperti dell’Istituto Superiore di Sanità. È inoltre raccomandato il rispetto delle regole di prevenzione: lavarsi spesso le mani, aerare gli ambienti e usare la mascherina in caso di sintomi.
Le aziende farmaceutiche e i centri di ricerca stanno già lavorando a versioni aggiornate del vaccino, capaci di includere le nuove varianti del virus. Si tratta di un processo che richiederà alcuni mesi, ma che potrà migliorare la risposta immunitaria nella prossima stagione influenzale. Nel frattempo, l’attenzione resta alta, soprattutto nelle strutture sanitarie e nelle scuole, dove il rischio di contagio è maggiore.
Il quadro delineato dagli epidemiologi è chiaro: l’influenza 2025 si presenta più aggressiva e imprevedibile, ma controllabile con prudenza e informazione. Le mutazioni del virus ricordano quanto sia importante non sottovalutare la prevenzione e continuare a investire nella ricerca scientifica. In attesa dei nuovi vaccini, la raccomandazione è quella di proteggere sé stessi e gli altri con comportamenti responsabili, evitando il panico ma mantenendo alta l’attenzione.
