Frigorifero, un grado sbagliato e butti la spesa | Il Ministero detta le regole per le famiglie: se continui a sbagliare rischi grosso
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Tenere il frigorifero alla temperatura giusta non è solo una questione di risparmio energetico, ma di sicurezza alimentare. Secondo le indicazioni del Ministero della Salute, basta un solo grado di differenza per compromettere la conservazione dei cibi e favorire la proliferazione di batteri potenzialmente pericolosi per la salute.
Il frigorifero è l’elettrodomestico più usato in casa, ma anche quello più spesso impostato in modo errato. Molte famiglie lo regolano “a occhio”, senza sapere che la temperatura ideale deve mantenersi costante tra +1 °C e +4 °C. Superare i 5 °C, anche solo per qualche ora, può alterare la qualità degli alimenti freschi come carne, pesce, latticini e verdure, accelerandone il deterioramento e aumentando il rischio di contaminazioni batteriche.
Il Ministero della Salute, in un opuscolo dedicato alla corretta conservazione degli alimenti, ha pubblicato una serie di linee guida rivolte ai cittadini per evitare sprechi e prevenire malattie di origine alimentare. L’obiettivo è chiaro: insegnare a gestire il frigorifero come uno strumento di sicurezza domestica, non solo come un contenitore per la spesa. Un errore di regolazione può costare caro: oltre al cibo da buttare, si rischiano intossicazioni o infezioni da batteri come Salmonella, Listeria o Escherichia coli.
La temperatura giusta e la disposizione dei cibi
Secondo le linee guida, il controllo della temperatura deve essere fatto con un termometro interno, non affidandosi alle sole tacche della manopola. Ogni zona del frigorifero, infatti, ha una funzione diversa: la parte più fredda (tra 0 e +2 °C) va riservata a carne e pesce, mentre gli scomparti centrali (intorno ai +4 °C) sono ideali per latticini e alimenti già cotti. I ripiani alti e lo sportello, dove la temperatura può salire fino a +7 °C, vanno usati solo per bevande e condimenti.
Anche la disposizione corretta degli alimenti è essenziale per mantenere il freddo uniforme e ridurre gli sprechi. Gli esperti consigliano di non riempire troppo il frigorifero, di lasciare spazio tra i prodotti e di controllare regolarmente le date di scadenza. È inoltre buona norma non inserire cibi ancora caldi e evitare di tenere lo sportello aperto troppo a lungo, perché ogni apertura fa aumentare la temperatura interna e costringe il motore a un maggiore consumo di energia.

Come evitare rischi e sprechi
Un altro aspetto spesso sottovalutato è la pulizia del frigorifero. Le superfici interne vanno lavate almeno una volta al mese con acqua e bicarbonato o aceto, evitando detersivi aggressivi. Questo semplice gesto riduce la presenza di muffe e batteri che possono contaminare gli alimenti. Anche la manutenzione delle guarnizioni dello sportello è importante: se non chiude bene, il frigorifero consuma di più e mantiene male la temperatura.
Il Ministero ricorda inoltre che la temperatura errata può accelerare la formazione di tossine in alimenti sensibili come pesce crudo, salumi o formaggi freschi. In questi casi, anche una breve esposizione al caldo può rendere il prodotto non più sicuro per il consumo. In caso di dubbi, è sempre meglio non rischiare e gettare il cibo potenzialmente compromesso. Meglio una piccola perdita economica che un’intossicazione alimentare.
Conservare bene significa proteggere la salute della propria famiglia. Bastano pochi accorgimenti per evitare sprechi e rischi inutili: controllare il termometro, pulire regolarmente e rispettare le indicazioni del Ministero. Un grado in più può sembrare poco, ma nel frigorifero può fare una grande differenza. Regolarlo nel modo giusto è un gesto semplice, ma essenziale per mantenere il cibo sano e sicuro più a lungo.
