Invalidità, lo Stato ti toglie alcune tasse pesantissime | Ecco quanto puoi risparmiare davvero ogni anno
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Tra esenzioni poco conosciute e regole che cambiano da Comune a Comune, molti disabili oggi pagano tasse che in realtà potrebbero evitare: ecco cosa prevede davvero la legge
In un Paese dove ogni spesa pesa, e dove tasse e contributi gravano in modo crescente sui bilanci familiari, scoprire di avere diritto a un’esenzione può significare centinaia – a volte migliaia – di euro risparmiati ogni anno. Eppure, nonostante le tutele previste dall’ordinamento, molti cittadini con invalidità continuano a pagare imposte da cui potrebbero essere sollevati. Il motivo è semplice: le regole non sono sempre chiare, ogni Comune può applicare criteri diversi e circolano molte convinzioni sbagliate che confondono chi avrebbe diritto ad agevolazioni importanti.
Il punto di partenza, però, è un dato preciso: non tutte le tasse possono essere azzerate in presenza di una disabilità. Alcune, come il Canone Rai, non prevedono alcuna forma di esonero nazionale legata all’invalidità. Altre, invece, sì. E sono proprio queste tre esenzioni – istruzione, IMU in casi specifici e bollo auto – che ogni famiglia con persone fragili dovrebbe conoscere nel dettaglio per evitare di pagare ciò che non è dovuto.
Esenzioni scolastiche e universitarie: chi ha diritto a non pagare nulla
Uno dei vantaggi più importanti riguarda il mondo dell’istruzione. La normativa nazionale riconosce infatti l’esenzione totale dalle tasse universitarie per gli studenti con invalidità pari o superiore al 66%. Si tratta di un’esenzione piena, che non dipende dall’ISEE e che vale indipendentemente dal reddito della famiglia.
Per gli studenti delle scuole superiori la situazione varia da istituto a istituto, ma le agevolazioni sono spesso previste nei regolamenti interni, soprattutto per i nuclei familiari con studenti disabili che affrontano percorsi più complessi e costosi. Un sostegno che può alleggerire significativamente le spese educative annuali.

IMU e bollo auto: quando l’invalidità permette l’esenzione totale
Sul versante delle imposte locali, il quadro è molto diverso. Non esiste una norma nazionale che esoneri i disabili dal pagamento di IMU, TARI o TARSU: sono i Comuni a decidere in autonomia se prevedere riduzioni, sconti o particolari agevolazioni. Questo significa che due cittadini con lo stesso grado di invalidità possono trovarsi in condizioni fiscali molto diverse semplicemente a seconda del Comune di residenza.
Una sola eccezione è prevista dalla legge a livello nazionale: l’IMU viene azzerata per le persone fragili ricoverate stabilmente in RSA o strutture di cura, che possono considerare la loro precedente abitazione come “prima casa” anche se non vi risiedono più fisicamente. È una tutela spesso sconosciuta alle famiglie che si trovano a sostenere costi molto elevati per l’assistenza continuativa dei propri cari.
L’altra grande esenzione riguarda il bollo auto, uno dei tributi più pesanti per le famiglie italiane. Il bollo viene completamente annullato per i cittadini con disabilità grave riconosciuta ai sensi della Legge 104, ma solo se il veicolo risponde a requisiti specifici. Deve infatti essere utilizzato per la mobilità della persona disabile ed essere adattato in modo coerente alla sua limitazione motoria. È proprio questa combinazione di condizioni che spesso genera confusione: non tutti i veicoli intestati a un disabile sono automaticamente esenti dal bollo, e non tutte le disabilità danno accesso al beneficio.
Il risultato, in molti casi, è che le famiglie pagano tasse che la normativa già consentirebbe loro di evitare. Per questo è fondamentale verificare con precisione i requisiti e le condizioni previste, rivolgendosi al proprio Comune per le imposte locali e consultando la documentazione regionale per ciò che riguarda il bollo auto.
In un periodo storico in cui ogni euro conta, conoscere questi diritti significa alleggerire un carico economico sempre più pesante e garantire una tutela reale alle persone più fragili, come la legge già prevede.
