Dicembre senza inverno: il vortice polare resta fermo e arriva un mese dai colori autunnali | Metti via il piumino, farà caldo

Dicembre senza inverno: il vortice polare resta fermo e arriva un mese dai colori autunnali | Metti via il piumino, farà caldo

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Tra Immacolata e Natale l’Europa resta mite, l’Italia sotto perturbazioni ma senza freddo: ecco cosa ci aspetta davvero.

Molti aspettavano l’arrivo deciso dell’inverno con l’inizio di dicembre, magari sperando in un brusco calo delle temperature, nei primi scenari imbiancati e in quel freddo secco che segna l’ingresso della stagione più rigida. E invece il mese parte con una sensazione quasi paradossale: l’atmosfera non ha alcuna voglia di fare sul serio. Le temperature sono alte, le piogge non mancano ma sembrano appartenere più a un autunno tardivo che all’inverno, e il grande assente – ancora una volta – è lui, il vortice polare.

Il suo comportamento è cruciale per capire cosa succederà sul nostro continente: quest’anno è più debole del normale, ma non abbastanza da “rompersi” o da scendere verso sud portando le famose irruzioni gelide. Al contrario, resta a osservare dall’alto, lasciando che sull’Europa prevalga un flusso mite e occidentale che spinge perturbazioni atlantiche e temperature sopra la media. Così dicembre inizia con un quadro completamente diverso da quello che molti immaginavano.

Un inizio di dicembre ancora autunnale: piogge sì, freddo no

Nella prima parte del mese, dal 1° all’8 dicembre, l’Europa intera mostra anomalie termiche positive. Scandinavia, Russia, area alpina e Balcani registrano scarti molto marcati verso l’alto. Anche l’Italia vive giornate tiepide, con un getto occidentale teso che affonda fino al Golfo di Biscaglia portando perturbazioni frequenti, ma prive di aria fredda. Le temperature nel Mediterraneo, infatti, restano più vicine ai valori di ottobre che a quelli tipici dell’inverno.

Tra l’8 e il 15 dicembre la situazione non cambia, anzi si consolida. L’Europa orientale è dominata da un robusto campo anticiclonico che mantiene lontane le correnti fredde, mentre l’Atlantico continua a sfornare perturbazioni che colpiscono soprattutto l’Italia settentrionale. Il resto del Paese alterna pause stabili e nuovi peggioramenti, ancora una volta con temperature sopra la media.

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Tra metà mese e Natale possibile tregua: ma l’inverno resta lontano

La terza settimana di dicembre, dal 15 al 22, conferma la tendenza: anomalia termica positiva su tutta l’Europa centrale e sull’Italia, con valori ancora più alti su Balcani e aree orientali del continente. Le perturbazioni perdono un po’ di energia, lasciando spazio a qualche giorno più stabile, anche se la circolazione resta governata dalle correnti occidentali.

Le piogge, che invece aumentano tra Francia, Regno Unito e Penisola Iberica, diminuiscono sul Mediterraneo: una fase più asciutta, ma sempre mite. C’è una piccola possibilità che qualche ondulazione più marcata riesca a portare cambiamenti, ma per ora le probabilità restano basse e, soprattutto, lontane dalla possibilità di veri affondi invernali.

In altre parole: l’inverno può aspettare. E dicembre, almeno fino alla settimana prima di Natale, sembra intenzionato a restare vestito d’autunno.