A Cervinara la nascita del Comitato per il No al Referendum Costituzionale deve essere salutata come un importante momento di vita democratica. In Italia è in atto un profondo dibattito sulla riforma della costituzione e non si capisce perchè Cervinara debba tenersi fuori da questo importante momento. La democrazia è una conquista importante e dà la possibilità alle persone che la pensano allo stesso modo di potersi ritrovare magari a far parte ora del Comitato per il No. Stessa cosa dicasi per il Comitato per il Si. Una volta finita la campagna referendaria, ognuno potrà tornare a pensare che sia meglio la destra o la sinistra più che il centro. A Cervinara come sempre chi la pensa diversamente deve essere visto come un traditore o un cospiratore o come l’ultimo degli infami. Forse è anche per questo modo di ragionare che tranne qualche caso isolato, la classe politica cervinarese esaurisce la sua forza e la sua importanza non appena oltrepassa i confini territoriali. Molti hanno anche smarrito il senso della misura, non si diventa politico dall’oggi al domani, o magari per saper scrivere un discorso magari scopiazzato di qua e di là e che poi si va a leggere in pubblico. Bisogna riacquistare la modestia e soprattutto misurarsi con chi si ha di fronte e magari provare a capire se si è in grado di poter criticare o offendere l’altro. Bisogna ritornare a confrontarsi sui problemi, discutere, ma poi arrivare a fare una sintesi delle varie posizioni. Ecco quindi che questo fervore che sta animando in queste ore la vita politica a Cervinara deve essere visto come un importante momento di democrazia, poi se il Comitato per il no possa diventare anche qualche cosa di piu’, ad esempio un’allenaza elettorale, ben venga perchè il dibattito, il confronto, la diversità delle idee sono il sale della democrazia. Ma forse a qualcuno è proprio il concetto di democrazia che resta come un nodo in gola.