Aquilonia: Il Dissolversi di un Retaggio. Le Casette Asismiche tra Storia e Demolizione
L’imperativo di preservare il lascito storico e l’eredità architettonica di Aquilonia (Avellino), un comune profondamente segnato dal devastante terremoto del Vulture del 1930, costituisce il fulcro di una recente interrogazione parlamentare presentata dai senatori Antonio Iannone e Claudio Barbaro, entrambi esponenti di Fratelli d’Italia.
A seguito di quell’immane cataclisma, come si evince dal documento, Aquilonia venne interamente ricostruita in una nuova ubicazione. Le vestigia del suo antico insediamento, l’originale Carbonara, si sono convertite in un parco archeologico che ospita un significativo museo etnografico. Il sisma del 1930 scatenò altresì una pronta e incisiva reazione statale: in appena novanta giorni, grazie all’iniziativa lodevole e universalmente acclamata dell’allora Ministro dei Lavori Pubblici, Araldo di Crollalanza, fu garantito un alloggio definitivo a tutti coloro che avevano perso la propria abitazione, mediante l’edificazione, nelle zone più afflitte, delle cosiddette “casette asismiche”.
Sebbene queste residenze, come evidenziato dai senatori, si presentino oggi in uno stato di oggettivo deterioramento nel comune di Aquilonia, esse mantengono un valore inestimabile. Citando il parere iniziale della Sovrintendenza, esse rappresentano “manifestazioni edilizie radicate nell’immaginario collettivo quale simbolo di identificazione storico-culturale, tra gli ultimi esempi di architettura sociale dei primi decenni del Novecento, rilevanti nel dibattito architettonico europeo sull’alloggio minimo e, sotto l’aspetto strutturale, sulla resilienza antisismica”.
Eppure, proseguono i parlamentari, il 6 giugno 2019 la Soprintendenza, stimolata anche da figure intellettuali di spicco quali Vinicio Capossela e Franco Arminio, aveva riconosciuto la presenza dei requisiti per apporre un vincolo di tutela. Tuttavia, in maniera sorprendente, appena due mesi più tardi, lo stesso organo dichiarava l’assenza di interesse culturale per costruzioni di foggia analoga situate a Villanova del Battista. Tale mutamento di prospettiva ha innescato un’immediata revisione del parere anche per Aquilonia, consentendo al sindaco di procedere celermente alla demolizione di quella che i senatori definiscono “un frammento della nostra storia architettonica, statuale, antropologica ed etnografica”.
Di fronte a questo evento di considerevole gravità, i senatori Iannone e Barbaro interrogano il ministro Franceschini per sapere “se sia edotto riguardo agli accadimenti sopraesposti e alle ragioni che hanno indotto la Soprintendenza a esprimere, con tempistiche estremamente dilatate, giudizi così incoerenti e addirittura contrastanti”. Inoltre, chiedono “se ritenga indispensabile proteggere e valorizzare un patrimonio che incarna l’identità autentica della comunità, invece di decretarne la soppressione”.
