Pugnalato al Collo a Napoli: Lieve Condanna per l’Anziano Aggressore

Pugnalato al Collo a Napoli: Lieve Condanna per l’Anziano Aggressore

Un verdetto giudiziario emesso dal Tribunale di Napoli ha suscitato dibattito, comminando una pena di un anno e un mese di reclusione, con sospensione condizionale, a P.L., settantasettenne napoletano. L’uomo era stato accusato di aver gravemente ferito il partner della nipote, conficcando un coltello di 35 centimetri nel collo della vittima.

I drammatici fatti si svolsero l’11 marzo 2016 nel cuore pulsante di Napoli, precisamente in Piazza Montesanto. F.G., un giovane nato nel 1988, si trovò di fronte P.L., zio e nonno della sua ex compagna. Ciò che iniziò come un acceso diverbio degenerò rapidamente quando, in un momento di furia, P.L. estrasse un’arma bianca e sferrò un violento fendente al collo di F.G. I presenti intervennero prontamente, disarmando l’aggressore, mentre la vittima, con il coltello ancora piantato, fu caricata su uno scooter e trasportata d’urgenza all’Ospedale dei Pellegrini.

La gravità delle lesioni fu immediatamente evidente. Il primario di chirurgia vascolare del Pronto Soccorso, che prestò le prime cure, testimoniò in aula: “È vivo per miracolo”, sottolineando la criticità della ferita. Spiegò che l’area coinvolta era attraversata da vasi sanguigni cruciali, come l’arteria aorta e la carotide, e che la lama avrebbe potuto facilmente causare emorragie fatali o perforare un polmone.

Alla base dell’alterco vi erano i persistenti dissidi tra F.G. e la sua ex compagna. Quest’ultima, poco prima dell’incidente, aveva trovato rifugio in un centro antiviolenza dedicato alle donne vittime di maltrattamenti, un dettaglio che aggiunge ulteriore contesto alla vicenda. L’estrema brutalità dell’aggressione aveva, all’epoca, generato un notevole scalpore e indignazione nell’intera città.

Nonostante la cruenta dinamica e la potenziale letalità dell’atto, il Tribunale di Napoli, Quarta Sezione Penale, ha pronunciato una sentenza ritenuta da molti sorprendentemente clemente. La decisione è giunta dopo un’intensa perorazione dell’Avvocato Rolando Iorio, difensore del settantasettenne, il quale ha saputo mettere in luce numerosi aspetti favorevoli al suo assistito, portando all’irrogazione di una pena così contenuta e, per giunta, sospesa.