Assoluzione per non aver commesso il fatto. Questo è il verdetto emesso nella giornata di ieri dal Tribunale di Avellino nei confronti di un ventitreenne di Atripalda, V.G., accusato di ricettazione. I fatti risalgono al mese di Agosto 2013 allorquando un quarantaduenne di Atripalda, E.A.G., si recava dai Carabinieri della locale Stazione per denunciare il furto della sua bicicletta avvenuto nella notte ad opera di ignoti. Nel pomeriggio la stessa persona offesa telefonava ai militari per comunicare di aver visto la sua bicicletta in Piazza Umberto I di Atripalda condotta da un giovane, noto in paese per i suoi precedenti di polizia, del quale forniva anche le generalità. Immediatamente sopraggiungeva, quindi, nel luogo indicato una autovettura dei Carabinieri ma di V.G. nessuna traccia. Venivano acquisite anche le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza presenti nel centro cittadino ed i Carabinieri individuavano proprio V.G. alla guida di una bicicletta. Al derubato, altresì, veniva posto in visione anche un album fotografico contenente le immagini di ben 8 persone, tra le quali la persona offesa riconosceva senza alcun dubbio proprio V.G. quale detentore della bicicletta rubata pochi giorni prima. Tale impianto accusatorio non è stato comunque ritenuto sufficiente dal Tribunale di Avellino che aderendo alla linea difensiva sviluppata dal legale dell’imputato, l’avvocato Rolando Iorio, ha mandato assolto il giovane per non aver commesso il fatto. Decisive, infatti, le argomentazioni portate avanti dal difensore di V.G. che ha incentrato la propria arringa sulla indeterminatezza delle prove raccolte contro il suo assistito e sulla circostanza oggettiva che lo stesso non era mai stato fermato dai Carabinieri in possesso del bene rubato. Il Pubblico Ministero presente in aula aveva chiesto una severa condanna dell’imputato che rischiava una pena detentiva sino ad 8 anni di reclusione. Il Tribunale, invece, l’ha mandato assolto per non aver commesso il fatto.