Si è conclusa la tre giorni del Green Med Symposium che si è svolta alla Stazione Marittima di Napoli da mercoledì 8 a venerdì 10 giugno. Incontri, dibattiti, mostre, laboratori, orientamento, formazione e coinvolgimento delle scuole, approfondimenti sui green jobs e nuove professioni del futuro all’ambiente. Di questo e di tanto altro si è discusso nel corso del meeting internazionale che aveva come obiettivo principale quello di contribuire a rendere il Sud più protagonista nel processo di transizione ecologica del Paese puntando sull’elaborazione di progetti, strategie e best practices che siano in grado di realizzare benefici per lo sviluppo economico, sociale e culturale. L’ultima giornata della kermesse è stata dedicata al ciclo integrato delle acque e alla gestione della risorsa idrica in Campania. Un settore strategico che ha ricevuto nuovo impulso con la Legge Regionale n. 15 del 2015 che, istituendo l’Ente Idrico Campano, ha posto fine a decenni di ritardi che hanno avuto ripercussioni sulla qualità e sull’efficienza di un servizio di primaria importanza. «È stata l’occasione per parlare del ruolo dell’EIC nella costruzione di un servizio moderno ed efficiente e per fare chiarezza su alcuni aspetti legati al funzionamento del ciclo integrato delle
acque» ha dichiarato il Presidente Luca Mascolo. «Stiamo lavorando senza sosta per raggiungere al più presto i traguardi che ci siamo prefissati. Il percorso, a causa dei ritardi e delle gestioni disomogenee del passato, è ancora in salita. Ma ce la stiamo mettendo tutta per recuperare il gap a partire dall’impegno profuso per raggiungere, entro la fine del 2025, la bonifica integrale del bacino idrografico del fiume Sarno, per il superamento delle procedure di infrazione europee legate alla depurazione che costano all’Italia salate sanzioni e per garantire un servizio all’altezza delle aspettative dei cittadini della Campania».