Le Voci dell’Anima e del Pianoforte: Giulia e Mariangela tra Passione e Verità a ‘Mille e una nota’ di Airola

Le Voci dell’Anima e del Pianoforte: Giulia e Mariangela tra Passione e Verità a ‘Mille e una nota’ di Airola

Più che un semplice strumento, ben oltre un mero aggregato di note e tasti. Il pianoforte, e la musica che esso incarna, si rivela come una chiave profonda per l’espressione, la comprensione e la comunicazione. Un dialogo intimo, innanzitutto con se stessi, che apre la via verso l’infinito. Queste sono le profonde risonanze emotive che emergono dalle parole di Mariangela Girardi, diciassette anni, e Giulia Falzarano, quindici. Una profondità di pensiero, di eloquio e d’animo che sconcerta e affascina, rompendo gli schemi rispetto allo stereotipo odierno che spesso grava sugli adolescenti.

Mariangela e Giulia sono allieve del “Mille e una nota”, l’associazione e Scuola di Musica fondata e diretta dalla Maestra Anna Izzo. Questa realtà consolidata opera da anni ad Airola, nel cuore della Valle Caudina, con l’obiettivo primario di diffondere la cultura musicale nel territorio. Con le loro testimonianze, Mariangela e Giulia hanno voluto rendere omaggio alla recente Giornata Mondiale del Pianoforte, uno strumento che entrambe studiano con dedizione e passione.

«Ho iniziato a studiare il pianoforte a dieci anni,» racconta Mariangela. «Quando mia madre mi portava in grembo, ascoltava le grandi Sinfonie e io reagivo con dei movimenti. Da quando sono nata, la musica è sempre stata una costante. A otto anni, mi regalarono un carillon che intonava l’Opera Nove di Chopin, il “Notturno”. Decisi di imparare a suonarlo. Me ne innamorai… nei momenti di tristezza, non c’era modo migliore della musica per sentirmi compresa. Il pianoforte e le sue melodie erano un rifugio, una spalla su cui appoggiarsi, ricchi di così tante sfumature. La musica,» prosegue la giovane, «è un linguaggio universale, qualcosa che risuona istantaneamente nell’ascoltatore. Ha il potere di emozionare, di turbare o di lenire. Non importa chi tu sia, ti conferirà sempre un’eleganza intrinseca. La sua bellezza irradierà dalla tua interiorità. La musica mi ha aiutato ad accettare me stessa.»

Un’eloquente espressione di serenità e forza interiore, di una straordinaria capacità di introspezione. «Non riesco a trovare le parole adatte per descrivere cosa rappresenti la musica nella mia vita,» esordisce Giulia. «Forse le parole giuste non esistono. La musica evoca verità così profonde, sentimenti così intensi… che il linguaggio verbale si arrende, diventando impotente. La musica è verità; ti mostra la verità senza doverla spiegare… È la trascrizione sonora dei sentimenti. Amo definire i musicisti dei veri custodi della verità. La musica è scoprire spazi reconditi dell’anima che ci svelano e ci denudano. Sono territori inesplorati da esplorare. La verità è vita, la musica è verità.» Riguardo agli albori della sua passione, la quindicenne Falzarano spiega: «I miei genitori mi hanno orientata verso un percorso musicale. Avevo quattro anni e iniziai un corso di propedeutica. Mi guidarono senza mai imporre nulla. Desidero vivere di musica perché è così che voglio essere felice.»

«Non faccio distinzioni tra gli strumenti musicali, ma il pianoforte racchiude in sé un’intera orchestra,» afferma con convinzione. «Può trasformarsi in un oboe, un clarinetto, un’arpa. Tutto dipende da come lo si accarezza; è uno strumento speciale. E tutte le cose speciali sono intrinsecamente complesse. La musica è per gli animi sensibili, e sono essi a doverla coltivare.»

Di fronte a tanta passione, lo sguardo della Maestra Anna Izzo, Direttrice artistica del già menzionato “Mille e una nota”, si accende d’orgoglio. «Sono due ragazze dotate di grande talento,» spiega. «In loro risiede una forte predisposizione, una qualità naturale. Riuscire, tuttavia, a rafforzare la loro passione, comprendendo a fondo ciò che la musica e il pianoforte significano per loro, è qualcosa che mi riempie di orgoglio e che costituisce un potente stimolo a proseguire in questa missione.»