Sono 30 i dipendenti dell’Alto Calore che si occuperanno materialmente delle diffide legali e dei decreti ingiuntivi, oltre che dell’eliminazione di tutti i pignoramenti: facendo cancellare quelli saldati e facendo proposte transattive ai creditori per quelli ancora da regolare. L’amministratore unico dell’Alto Calore, Michelangelo Ciarcia, ha firmato una contrattazione collettiva di secondo livello con le Rsu aziendali per potenziare l’Area Legale e quella Commerciale. Obiettivo: creare le condizioni per contrastrare al meglio le morosità che rappresentano un capitolo importante del bilancio. Nonostante le diverse iniziative messe in campo nell’ultimo anno, infatti, sotto questo aspetto non si è riusciti a fare molto. Il Covid ha comunque causato la riduzione degli incassi. La morosità nel 2021 è aumentata di 13milioni di euro. Già partiti gli ordini di servizio diretti ai dipendenti individuati che dal 3 gennaio e per sei mesi almeno faranno parte di una task force impegnata nel recupero dei crediti. Sullo sfondo l’istanza di fallimento presentata dalla Procura. L’Alto calore sta studiando tutti gli aspetti per evitare il peggio, con un progetto di risanamento e rilancio che va oltre il piano Pozzoli. Un nuovo piano industriale redatto con il contributo determinante di un’azienda leader nel settore.