L’approvazione del bilancio non ha salvato l’Alto Calore servizi dal rischio fallimento. A breve, il presidente del consiglio di amministrazione della partecipata, Lello De Stefano, dovrà convocare una nuova assemblea per avere il via libera su un rigoroso piano industriale. Il collegio dei revisori dei conti ed il responsabile dell’area finanziaria hanno evidenziato che le casse della società hanno bisogno di denaro fresco e che è impossibile aumentare i debiti. Il rischio che i creditori possano chiedere un rientro immediato si fa sempre più alto. In un caso del genere non si potrà fare altro che portare i libri in tribunale. Nella maggior parte dei casi, i creditori sono i fornitori. Ci sono delle situazione in cui l’Alto Calore ha dei debiti che superano il milione di euro. Il problema è molto sentito soprattutto per le aziende medio piccole. Un credito del genere potrebbe portare loro stesse al fallimento. Situazioni analoghe valgono anche per i comuni che inseriscono questi crediti nei bilanci ma prima o poi dovranno chiedere di essere onorati. Il nuovo piano industriale dovrebbe aggredire i due costi più alti: il personale e la manutenzione delle rete idrica. Attualmente, l’Alto Calore servizi ha alle proprie dipendenze 323 lavoratori. Entro la fine dell’anno, 67 avranno la possibilità di andare in pre pensionamento. Il numero, però, continua a restare alto, tenuto conto che si tratta sopratutto di impiegati e funzionari, mentre ci sarebbe bisogno di tecnici ed operai. Per la manutenzione delle condutture, la questione principale è legata alla loro obsolescenza. Ci sarebbe bisogno di reti nuove e moderne, altrimenti, riparare i continui guasti e è solo come giocare a mosca cieca., è un inutile spreco, Ma, per una nuova rete ci sarebbe bisogno di altri capitali che davvero non si fa dove prendere. Il deficit, al momento, resta di 134 milioni di euro, ma le perdite continuano ad essere di centinaia di migliaia di euro al mese. L’approvazione del bilancio non ha risolto nessuna di queste problematiche, Al momento sembra solo un prendere tempo. Il momento della verità arriverà alla presentazione del piano industriale, a meno che il presidente De Stefano non abbia un modo per poter accedere a nuovi capitali.